BILANCI DI GIUSTIZIA
LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA
N° 137 MARZO 2009
in questo numero:
- _Vuoi entrare nella catena Bila – Hotels? _l’aggiornamento della Lista Ospitalità_BdG’09
- _Ragazze e Ragazzi è la vostra ora! _Bilatrekking dal 24 al 27 luglio 2009
- _Batti la crisi con il cervello / AltraCard _nuove persone da contattare
- _Se parliamo di noi, chi ci segue? _resoconto dall’Incontro Referenti del 21 marzo
- _Stilo e Locri _dagli appunti di Marisa e Enrico e di don Rodolfo Pizzolli
- _In preparazione all’Incontro Annuale _i laboratori
- _Le guide internet per il BdG2.0 _Anobii
- _Stiamo lavorando percon voi
- _Rubriche_focus&link, agenda, novità
_Vuoi entrare nella catena Bila – Hotels? _
L’aggiornamento della Lista Ospitalità_BdG’09
Mentre stavamo scegliendo le azioni per L’AltraCard_Batti la Crisi con il Cervello ci è apparso che una delle scelte importanti e caratterizzanti per i Bilanci è l’utilizzo della formula dell’Ospitalità: abbiamo una rete di famiglie disponibili ad accogliere, diffusa in tutta Italia, eppure questa opportunità è poco utilizzata. Perché ciò accade?
Credo che alla base ci sia la timidezza, il timore che in fondo si possa disturbare, e poi domandare crea sempre imbarazzo. Abbiamo l’occasione di capovolgere questi complessi: nell’utilizzare l’ospitalità tra famiglie Bilanciste c’è la possibilità di offrire. Chi va a trovare una famiglia può esprimere la sua stima per il gesto di gratuità di cui è oggetto e creare l’occasione di nuove conoscenze, nuova amicizia, apprezzamento ed incoraggiamento. Non tutto si compra e si vende. Utilizzare l’Ospitalità dà la possibilità di mettere in circolo i valori relazionali e per questo immateriali di cui abbiamo assoluto bisogno e che sono rari (o assenti?) nella nostra quotidianità. Per dare slancio a questa opportunità proponiamo due idee: _chi utilizza l’ ”Ospitalità” è pregato di comunicarlo alla Segreteria che può così quantificare quanto riesce a produrre ‘la catena alberghiera’ più diffusa in Italia. _vorremmo pubblicare nelle lettere mensili future riflessioni e ‘diari di viaggio’ inviateci da chi ne ha fatto esperienza.
Nella prossima lettera troverete allegata la Lista Ospitalità_09, come ogni anno procederemo all’aggiornamento della stessa; chi non è ancora inserito può farlo ora, ricordiamo che si tratta di una ospitalità ‘leggera’ e che quindi dopo 3 notti (al massimo) si devono togliere le tende. Tutti quelli che vogliono aggiungersi alla Lista_08 possono mandare in Segreteria entro il 20 aprile il loro indirizzo completo e il numero di posti disponibili, assieme ad eventuali note particolari.
_Ragazze e Ragazzi è la vostra ora! _
Bilatrekking dal 24 al 27 luglio 2009
Finalmente Bilatrekking!!
Il Bilatrekking è l’esperienza proposta alle ragazze e ai ragazzi con età tra i 14 e i 18 anni. Iniziata nel 2005 da una commistione tra bilancisti e operatori che lavorano in centri di accoglienza del trentino per minori in situazioni di disagio, l’esperienza si pone l’obiettivo di vivere insieme una splendida vacanza a contatto con la natura, affrontando e superando ostacoli che si pensavano insuperabili. Tutto ciò è fonte di crescita e lascia in loro un ‘buon ricordo’: i ragazzi vengono seguiti da alcuni bilancisti volontari e da operatori delle comunità del trentino, affiancati anche da istruttori di roccia o di altre attività proposte.
Quest’anno è prevista la permanenza in una casa (autogestita) sul Lago di Como e ci sarà la possibilità di partecipare ad alcune lezioni di vela e di camminare in montagna percorrendo delle vie ferrate.
Invitiamo tutti i bilancisti con ragazze e ragazzi delle età interessate a coinvolgere i loro figli e a segnalarci il loro eventuale interesse; nelle prossime lettere vi forniremo maggiori dettagli tecnici. Intanto voi segnatevi la data: dal 24 al 27 luglio 2009!
_Batti la crisi con il cervello / AltraCard_
Nuove persone da contattare
Il progetto AltraCard è proseguito in questo mese di marzo con varie presentazioni a livello locale e nazionale: da Fa’ la cosa Giusta di Milano a Modena con l’Incontro di Zona dell’Agesci.
Le famiglie che hanno deciso di andare oltre la semplice compilazione della loro AltraCard, hanno mandato il proprio indirizzo alla Segreteria. Al momento attuale abbiamo una novantina di famiglie che hanno chiesto di fare un passo in più verso una maggiore consapevolezza sui propri consumi e verso la disponibilità a mettersi in rete.
Come Segreteria abbiamo risposto cercando di spiegare in sintesi le finalità della Campagna Bilanci di Giustizia e de L’AltraCard e chiedendo di lasciare il nome della propria città per permetterci di annodare i contatti con gli aderenti ai Bilanci presenti sul territorio. Molte hanno già risposto positivamente e stiamo provvedendo a passare ai bilancisti più prossimi a queste famiglie tutte le informazioni.
A tutti chiediamo di rispondere con la massima apertura e accoglienza nella nostra rete di relazioni!
La gioia dell’impegno bilancista è che, il germoglio di un nuovo stile di vita potrebbe entrare nella quotidianità di molti italiani.
_Se parliamo di noi, chi ci segue?_
Il resoconto dall’Incontro Referenti del 21 marzo
All’Incontro Referenti erano presenti: Mario, Graziella e Gianmarco della Val d’Illasi, Enrica di Rimini, Franco di Torino, Giovanna di Bergamo, Giuseppe di Monza-Brianza, Stefano di Mestre, Devido e Walter di San Martino di Lupari, Marco di Treviso, Lucina di Pordenone, Leonardo e Daniele di Oleggio, Anna Paola di Legnano, Sergio di Como – Cantù, Marco di Roma, Ilaria di Faenza, Simone di Firenze, Antonella di Trento, Pietro di Parma, Giuseppina e Giorgio di Bologna, Caterina e Gianni.
Abbiamo dedicato la mattinata al tema:
‘Come comunicare il messaggio dei Bilanci di Giustizia?’.
Ha partecipato anche Miriam Giovanzana che era già venuta, quasi un anno fa, a dialogare con noi su questo stesso tema e per iniziare abbiamo ripreso con lei dalle considerazione fatte in quell’occasione (l’intervento di Miriam lo trovate sulla Lettera Mensile di Maggio 2008).
Antonella ha introdotto il discorso ricordandoci il punto in cui eravamo arrivati e poi è seguito l’intervento di Miriam Giovanzana, che vi riportiamo (senza la sua revisione).
La comunicazione a volte è efficace. Se leggo un articolo della Costituzione scritto in verde su un muro a Milano, questo è più efficaci di tante celebrazioni ufficiali.
Dobbiamo portare quello che ci appartiene oltre la soglia del già noto.
C’è sempre la domanda di fondo: perché i Bilanci di Giustizia dovrebbero comunicare? Per fare proselitismo o per allargare le tematiche? La nostra frustrazione può nascere perché non si sono definiti chiaramente gli obiettivi. Stiamo sul margine della comunicazione però vogliamo essere visibili.
Noi ci siamo incontrati a giugno 2008, da allora molto è cambiato. Alcuni temi dei Bilanci sono entrati nella comunicazione, però non sono diventati centrali.
Vi ho portato due piccoli articoli, uno è di Massimo Nicoletti uno dei vicedirettori del Corriere della Sera, e parla della crisi di fiducia, è bello l’incipit: “come mai tutti dicono che questa è una crisi di fiducia e non un uomo di Governo, non un banchiere, non un industriale e, meno che mai un economista, di quelli che facevano opinione fino a ieri, riesce a riaprire le menti e i cuori alla speranza, che della fiducia è la base? Perché tanta impotenza nonostante l’enormità delle somme messe in campo dagli Stati per sostenere la finanza e l’economia reale? Temo che il problema non sia soltanto di quantità di denaro, ma anche e soprattutto, di qualità di pensiero”.
Mi sembra interessante il tema della fiducia, il tema della speranza. Tra i fatti nuovi accaduti in quest’anno c’è sicuramente l’elezione del nuovo presidente negli Stati Uniti. Obama già nella campagna presidenziale, diceva: “Noi siamo di quelli che scommettono sulla speranza, non sulla paura”.
Questo legame tra fiducia e speranza mi sembrava significativo. Però potremmo rovesciare questa frase: il problema non è tanto di quantità di denaro, ma proprio di qualità di pensiero. Potremmo applicarla ai nostri ambiti: il problema non è di avere tanta quantità di denaro da investire in comunicazione, spesso è un problema di qualità di pensiero. Quello che ci serve, al di là della capacità di convincere, è qualcuno che ci aiuti a sognare. A guardare quel futuro che, nell’esperienza frammentata del presente, sembra sempre meno capace di esistere.
Aggiungerei a questo elemento, quello della speranza, ma lo metterei così: nel tema della comunicazione cosa possono portare i Bilanci di Giustizia? Certamente le esperienze ma soprattutto la spinta a sognare un mondo diverso, relazioni diverse: dentro legami di speranza e di fiducia che sono quelli che sono stati compromessi ampiamente da quello che sta accadendo.
Tra le cose che stanno accadendo è una crisi economica inedita nelle dimensioni e nella struttura. Probabilmente è una crisi di sovrapproduzione, quindi anche di modello: le cose che i Bilanci ci hanno aiutato a pensare in questi anni sono paradossalmente al centro di quello che sta accadendo: il che non vuol dire che la visione sia quella bilancista, ovviamente.
Però tutto questo mi pare ponga una urgenza: il 6-7 giugno quest’anno si va a elezioni. Elezioni locali, oltre che europee, in molti Comuni. Io ho l’impressione che scivoliamo verso una deriva autoritaria che la crisi economica rischia di accentuare, proprio dopo il passaggio elettorale. Paradossalmente in un tempo in cui alcuni dei temi, che frequentiamo da anni e ci stanno a cuore diventano centrali, abbiamo meno spazi per parlarne, per comunicare, per raccontare. Diventerà ancora più urgente fare tutto ciò. L’anno scorso di fronte allo spaesamento, non sapevamo se stavamo andando verso una crisi economica o un benessere generalizzato; adesso è più chiaro che stiamo andando verso un declino rapidissimo, in un alcune zone del mondo, ma non sappiamo che cosa questo stia rimettendo in discussione.
La parola non può essere quella dell’angoscia , un angoscia sociologica o esistenziale, deve diventare” la parola che mi dà speranza”, anche in uno spazio sociale e politico che diventerà probabilmente più ristretto.
Una bella scommessa e dovrete inventarvi alcune cose nuove.
Ritorna il tema dell’ostilità, ma in qualche misura va rovesciato anche questo. Mi sembra importante aiutare a aprire orizzonti. Leggo, perché fotografa bene il paradosso in cui siamo, un pezzettino di Michele Serra dedicato alla pubblicità.
Io mi chiedevo in questi mesi: il mercato dell’auto è in crisi, perde in alcuni mesi addirittura il 40%, la General Motor negli Stati Uniti sta chiudendo eppure la televisione e le pagine dei giornali sono pieni di pubblicità delle automobili. Segno di un mondo che non può fare a meno di comunicare anche in tempi di difficoltà economica, però non è solo quello e non riuscivo bene a dirmi che cosa ci fosse nascosto. Mi sembra di ritrovarlo in questo pezzo di Michele Serra:
“In questo periodo, così carico di incognite per la dignità e il salario di milioni di persone, la pubblicità fa uno strano effetto. Ambiguo. Da un lato il suo spensierato invito ai consumi rassicura, come una traccia di normalità: penso che cosa accadrebbe per esempio all’ informazione (compreso questo giornale [Repubblica]) se la pubblicità dovesse sparire, ingoiata dal cratere della crisi”.
Faccio una parentesi, i giornali italiani sono in crisi nera, il Corriere della Sera aprirà, credo nelle prossime settimane, una ristrutturazione interna con la perdita di posti di lavoro, con una contrattazione sindacale molto forte. Proprio perché viene meno la pubblicità, quel modello di informazione entra in crisi. Anche qua ci sono alcune riflessioni se, quel tipo di informazione così potente finisce, avremo una informazione sempre più frammentata, una informazione che potrà conoscere alleanze tra grandi gruppi e piccolissimi gruppi di qualità e di nicchia. Come se il grande avesse bisogno del piccolo specializzato.
Vedremo cosa accade; in questi mesi è avvenuto uno sfracello tale, un cambiamento tale che effettivamente potremo vederne delle belle, bisognerà volerle perché accadano. Però davvero ciò che ieri sembrava impossibile oggi accade, gli Usa che riaprono il dialogo con l’Iran! C’è spazio per delle volontà e dei desideri. Aiutateci a comunicare in maniera diversa, aiutateci a sognare, a guardare fuori dall’acquario, a immaginare qualcosa di nuovo, è il vostro specifico.
Continua Serra
“L’ allegra stupidità degli spot, la crapula dorata alla quale ci rinviano, risultano più oscene del solito, come sentire qualcuno che fischietta e ridacchia davanti a un malato, qualcuno che offende il dolore d’altri. Più in generale, del resto, si fa fatica a capire quanto, delle nostre vecchie abitudini, sia da buttare (perché è tra le cause di questo tracollo), e quanto invece sia da conservare, perché ci aiuterà a ripartire. La pubblicità, in questo senso, è il perfetto riassunto del dilemma. La sua invadenza patologica, la sua bulimia concettuale, la sua ipocrisia sociale sono rivoltanti e perfettamente “di regime”: il solo vero regime, che è il consumismo. Ma il suo ottimismo, per quanto fesso, esprime una vitalità e una spinta che rischiamo di dover rimpiangere presto, quando molte delle abitudini contratte negli ultimi cinquant’ anni ci sembreranno un remoto lusso: e magari ci dispiacerà non essere stati capaci di goderci un evo di felice scemenza.” (da La Repubblica, 5 marzo 2009) .
Mi sembra un pezzettino che tiene dentro molte riflessioni.
La pubblicità, sintesi del paradosso di fronte al quale siamo, ci propone un mondo dorato, che nel momento stesso in cui si dimostra non sostenibile, si ripropone come desiderabile.
L’ultima cosa alla quale tengo è il tema della verità e della sincerità, credo che sia sempre più importante. Alle volte le conoscenze che abbiamo sono ideologiche, ci hanno detto per anni che il problema della povertà, della giustizia nel mondo, non era risolvibile perché non c’erano soldi. I due piani di Bush e quello di Obama per il salvamento della finanza deliberano stanziamenti che potrebbero essere sufficienti quasi alla cancellazione del debito del Sud del mondo.
Il tema della falsità e della verità (o della sincerità) delle cose che ci diciamo, dalle più piccole alle più grandi, mi pare resti. Abbiamo bisogno di pensare diversamente ma abbiamo bisogno di riconoscere ciò che è falso, ciò che è ideologico, ciò che è vero nella comunicazione. Dentro lì si gioca un ambito di responsabilità.
Dobbiamo trovare le cose che non vanno e recuperare una opportunità di comunicazione, di presidio e di lotta riportandole al diritto che c’è all’origine di tutto ciò. In particolar quando dall’altra c’è, in qualche misura, lo Stato.
Non so se questo competa ai Bilanci, credo che competa a ciascuno di noi. E questo ha relazione con la possibilità di opporsi ad una deriva autoritaria che ci sfiderà.
Dopo questi spunti abbiamo continuato, a piccoli gruppi, la discussione sulle esperienze positive di comunicazione.
Riportiamo le reazioni a caldo, dopo la condivisione delle esperienze su
‘ho visto illuminarsi gli occhi dell’altro quando ho comunicato così’ :
_Sono contento, soddisfatto, perché nelle mie giornate riesco…
_Anche io voglio cambiare la mia vita
_Testimonio con fiducia la forza di un gioioso cambiamento
_Che ne dici se proviamo a fare insieme questa cosa?
_Scambiamoci le emozioni che muovono la nostra vita
_Ascolta, ascolta, ascolta
_Lascio la porta aperta
_Scendo da cavallo e porto la mia esperienza
_Ti invito a cena e ti dirò chi sono
Miriam ha quindi tracciato una piccola conclusione.
È chiaro cosa non funziona: quando siamo dietro a una cattedra a insegnare.
Le cose positive sono un invito a cena, entrare in relazione nella quotidianità. La capacità di mettersi nelle attese dell’altro.
Dobbiamo tentare anche fra di noi. È la differenza tra avere ragione e provocare il cambiamento. Nel dialogo a volte si cerca solo di avere ragione.
_Stilo e Locri_
Dagli appunti di Marisa e Enrico e di don Rodolfo Pizzolli
Continua il lavoro di Marisa e Enrico con le cooperative della Locride del Consorzio Goel, che si occupano di Turismo. In questo nuovo viaggio a sud i bilancisti sono stati accompagnati da don Rodolfo Pizzolli della Diocesi di Trento, che da anni è in dialogo con il Goel.
Per capire a che punto è il lavoro di accompagnamento riportiamo
_dagli appunti di Marisa e Enrico .
A pane e acqua_
Il nostro viaggio nella Locride ricomincia da Mamre dove, insieme a Don Rodolfo, incontriamo Salvatore, Teresa, Antonella e Mariella.
Con noi c’è anche Nadia del Consorzio Goel che ci ha aiutato a capire come l’agenzia ‘Viaggi del Goel’ intende promuovere la capacità ricettiva delle strutture di Ardore e di Stilo, anche tramite la stipula con ciascuna di un contratto commerciale, che stabilisca le regole del rapporto ed i principi del turismo responsabile ai quali attenersi.
‘A pane e acqua’ è il nome che la Cooperativa Pinocchio ha dato al ‘Ristorantino’ aperto ad uso del territorio per cene a tema, feste e ricorrenze. L’iniziativa è stata promossa con biglietti da visita, passa parola ed un calendario di ricette. Ma dove si colloca questo passo all’interno del progetto generale della Casa di Mamre? Esso si configura come ramo residuale mentre lo sviluppo principale resta il turismo responsabile rivolto a gruppi e famiglie. Sul progetto Turismo Responsabile ci siamo chiesti quali azioni siano state effettuate finora e quali risultati possiamo mostrare. Poter evidenziare un risultato raggiunto o atteso risulta di vitale importanza per la scelta che il Turista Responsabile deve maturare rispetto all’offerta proposta: a che cosa serve utilizzare per il sugo la conserva fatta in casa se poi non lo diciamo a chi sta seduto a tavola quando gli serviamo il piatto di pasta? In questo scenario abbiamo focalizzato tre obiettivi sui quali articolare proposte operative e orientamenti concreti: i rifiuti, l’incremento dei posti di lavoro, promozione dell’attività locale. Trasversale e imprescindibile resta la comunicazione positiva di quanto si sta facendo che diventa modello ed esempio di fattibilità per il nostro cliente, chiamato a non essere passivo ma ad assumersi le proprie responsabilità di scelta. Se il comune non prevede la raccolta differenziata della plastica è compito anche del turista responsabile cercare di limitare i rifiuti di plastica. E magari contribuire alla raccolta firme per sostenerne l’attivazione.
Nella città di Campanella_
Il nostro intervento all’albergo Città del Sole di Stilo si è svolto in un contesto diverso dalla volta precedente quando avevamo incontrato il gruppo operativo e gestionale della cooperativa quasi al completo. Oggi, a rappresentare Alba Chiara, c’erano Maria, Anna e Giuseppina; per conto del Goel Vincenzo e Nadia.
Una prima parte dell’incontro è servita a raccontare cosa la cooperativa ha realizzato in questi mesi:
_l’impostazione della raccolta differenziata dei rifiuti, che il Comune ha scelto di avviare,
_la separazione delle caldaie per piano per consentire la predisposizione dell’acqua calda in maniera differenziata (con annessa riflessione su impianti di solare termico e fotovoltaico).
Più difficile è stato immaginare cosa Alba Chiara potrebbe pensare e fare per il futuro, anche per l’esiguità del gruppo che la rappresentava. Un importante elemento emerso è comunque che le scelte si mostrano anche con i comportamenti personali che dichiarano i valori ai quali ci ispiriamo e rendono attivo il cambiamento.
Abbiamo quindi provato ad estrapolare alcune piste di lavoro degli standard richiesti e dai principi (ripresi dalla carta dei valori) comunicati dal contratto commerciale con l’agenzia ‘Viaggi di Goel’:
_almeno l’80% dei prodotti alimentari devono essere rappresentati da prodotti locali della Terra della Locride;
_si eviterà di impiegare alimenti o bevande classificati negativamente nella ‘Guida al consumo critico’;
_garantire una ‘spiegazione culturale’ delle origini e della cultura Calabrese del cibo che viene proposto;
_assicurare la raccolta differenziata dei rifiuti;
_scegliere i fornitori in base al rispetto della legalità nella vendita.
Come questi obiettivi possono essere perseguiti dovrà necessariamente essere frutto di una condivisione con l’intero gruppo e ci sembra difficile che il gruppo riesca ad organizzarsi in maniera autonoma uno spazio per farlo.
Ci lasciamo quindi con l’accordo che questo sarà l’oggetto del nostro prossimo intervento, fra qualche mese.
Una ulteriore riflessione ha avuto per oggetto il significato ‘Sociale’ della cooperazione, intesa non solo come integrazione lavorativa e servizi alla comunità ma anche e soprattutto come modalità di trasmissione dei valori che usano il lavoro che facciamo come un veicolo, un mezzo di comunicazione.
Per concludere_ Il confronto con il Consorzio Goel riporta al centro il tema del rapporto dei soci aderenti tra di loro e con il Consorzio stesso.
L’altro socio è un alleato o un concorrente? Quali sinergie e masse critiche (ad esempio nei confronti dei fornitori) si possono costruire? Quanto le decisioni del Consorzio sono frutto di un percorso di condivisione e maturazione comune dei soci?
Quanto la dimensione sociale e politica è rinforzata, per il singolo socio, dall’appartenenza al Consorzio e quanto è a questo delegata?
Quanto è autonoma e sviluppata la dimensione imprenditoriale dei singoli soci?
L’equilibrio, delicatissimo, va forse raggiunto tra una dimensione di unità (di appartenenza, di valori, di messaggi) e un approccio di sussidiarietà che richiama ciascuno a fare la sua parte e ad uscire da una logica di assistenzialismo.
Su tutto,la grande sfida rimane quella di superare la paura: di venir giudicato per le scelte diverse, di essere abbandonato dagli altri, di dover resistere, di dover motivare e quindi esporsi.
_dagli appunti di don Rodolfo Pizzolli
La collaborazione tra i Bilanci di Giustizia e le realtà del turismo responsabile della Locride si sta manifestando come un percorso prezioso che saprà dare verità all’attività che si svolge nella casa di Mamre, struttura ricettiva della Cooperativa Pinocchio e all’hotel Città del Sole di Stilo.
Non si può negare che la partenza di Mons. Bregantini abbia fatto perdere alla Locride un po’ di attenzione e delle possibilità; dall’altra però è nata l’opportunità per la gente di questa terra di dar prova della propria maturità e convinzioni in ciò che si sta operando per risollevarsi da secoli di egemonia della criminalità di stampo mafioso.
Questo è il momento in cui le persone che scendono nella Locride per fare turismo responsabile trovino effettivamente quello che si aspettano:
1.strutture confortevoli e che siano una presenza sostenibile per l’ambiente;
2.attività alberghiere portate avanti nella massima trasparenza e legalità;
3.modo di operare degli addetti alla recezione e refezione che siano espressione dei criteri del turismo responsabile;
4.possibilità concreta dei membri delle Cooperative di interagire con gli ospiti e dialogare con essi sui progetti per lo sviluppo integrale della Locride;
5.capacità del Turismo responsabile di denunciare le lacune dell’ente pubblico che lo ostacolano e proporre scelte amministrative adeguate.
La condivisione delle convinzioni e dell’esperienza dei Bilanci di Giustizia con il turismo responsabile della Locride può aiutare questo ad assumere ancora più grandi criteri di trasparenza e di autenticità.
Per questo le attività del turismo responsabile dovranno riuscire sempre di più a saper vivere la propria specificità basandosi su un progetto condiviso e legandosi tra esse con dei valori comuni.
Dall’altra l’esperienza nella Locride può essere un banco di prova per le convinzioni e la metodologia dei Bilanci di Giustizia in una mentalità segnata dal senso di fatalità, d’impotenza, d’illegalità.
_In preparazione all’Incontro Annuale_
I laboratori
Con i referenti abbiamo lavorato anche sul programma dell’Incontro Annuale; lo stiamo per questo motivo elaborando e nella prossima Lettera troverete tutte le indicazioni necessarie. È stata intanto confermata la presenza dei Laboratori al pomeriggio; per i nuovi Gruppi locali ricordiamo che i laboratori sono un momento in cui chiunque propone agli altri partecipanti una tecnica che ha imparato, una discussione che gli sembra importante (si può andare dal laboratorio su come fare la pasta in casa, a quello sull’aggiustaggio domestico, da come riparare la bicicletta alla tintura naturale, a…). Lasciamo spazio a ogni gruppo o bilancista di fare la sua proposta. Il tempo per i laboratori è di circa un’ora e mezza, sono previsti in più giornate, quindi, per dare a tutti la possibilità di partecipare almeno a qualcuno di essi, se sono proposti dal singolo bilancista questo darà la sua disponibilità per 1una giornata, se proposti dal gruppo verranno auspicabilmente tenuti da persone diverse.
Vi ricordiamo che l’Incontro Annuale si terrà dal 27 al 30 agosto 2009 presso le strutture ricettive del Santuario di Oropa-Biella.
focus&link Per farvi un’idea del luogo visitate il sito_ www.santuariodioropa.it
_Le guide internet per il BdG2.0_
aNobii
Questo mese faremo un tour alla scoperta del Social Network scelto da Bilanci di Giustizia per condividere le proprie librerie consapevoli: Anobii.
Il curioso nome di questa nuova applicazione deriva dall’anobium punctatum, il comune tarlo del legno che nei paesi anglosassoni è familiarmente conosciuto come bookworm, il verme dei libri.
Dopo l’iscrizione Sign up for free/Registrati (semplicissima, basta fornire un indirizzo e-mail e una password) si accede all’home page del servizio: in testa alla pagina vengono segnalati gli ultimi libri inseriti da noi (ovviamente prima bisogna inserire qualcosa), gli utenti con gusti simili ai nostri, gli ultimi commenti da parte della rete di utenti, gli ultimi libri aggiunti dalla comunità, gli ultimi utenti iscritti, eccetera.
Ma il bello di aNobii sta tutto nella voce del menu subito a fianco del link alla home page: La mia libreria. Cliccate e entrate in una nuova pagina; al primo impatto, quello che salta all’occhio è il campo disponibile per aggiungere un libro (Aggiungi alla libreria). Su aNobii questa operazione può essere completata in diversi modi: il migliore è quello che consiste nell’inserire il codice Isbn del libro (lo si trova in genere sul retro di copertina sopra il codice a barre, oppure nelle prime pagine dove ci sono le informazioni sull’editore) in modo che l’oggetto venga catalogato univocamente. Si possono inserire anche multipli codici Isbn, per velocizzare la procedura. Naturalmente è anche possibile inserire il titolo di un libro e poi specificare in seguito l’edizione giusta tra quelle proposte da aNobii. Ma il modo più veloce è quello di inserire il nome di un autore, in modo che aNobii proponga tutti (o quasi) i libri pubblicati in Italia da quell’autore. Sarà semplice a quel punto selezionare più volumi alla volta da aggiungere nella propria libreria, sempre che non si abbiano pretese di catalogazione scientifica e che si posseggano piccole collezioni di libri di uno stesso autore.
Ora, una volta aggiunto qualche libro e scelto se il proprio scaffale virtuale debba essere pubblico o privato (anche solo alcuni libri possono essere ‘privati’), si possono modificare i dati di ogni libro inserito. Intendiamoci, non si tratta di modificare titolo, autore e dati simili, anche perché questi vengono automaticamente reperiti da aNobii, assieme all’immagine di copertina (e quando non è disponibile si può inserire ‘a mano’) e alle informazioni della quarta di copertina. Lo si vede chiaramente cliccando sulla copertina, o sul nome, di un libro inserito. Modificare vuol dire cliccare sul link Modifica e inserire una serie di dati più personali (tutti ovviamente opzionali ma consigliati per rendere più coinvolgente l’esperienza di aNobii): dove ho acquistato il libro, se l’ho finito o lo devo ancora iniziare (o magari l’ho abbandonato a metà perché era noioso), la mia valutazione, i miei commenti (che resteranno legati al libro e visibili a tutti quelli che aggiungeranno lo stesso libro nella loro libreria) e naturalmente gli onnipresenti tag (o etichette) che hanno la solita funzione di favorire la navigazione e il riconoscimento delle categorie_bilancidigiustizia, ecc_
Se si sono già inseriti diversi libri, è anche possibile fare queste modifiche a blocchi, partendo dalla pagina La mia libreria e seguendo il link al fondo Modifica tutto in questa pagina.
Ci vuole veramente poco a replicare online gli scaffali di cas.. Certo, è un mezzo per catalogare la propria collezione, ma intanto, nella pagina dedicata a ogni volume, c’è la possibilità di vedere quanti altri utenti hanno quel libro in casa, quali altri libri prediligono, che giudizio danno del determinato libro. E ovviamente si incontrano libri particolari, che magari non si conoscevano, e li si aggiunge alla propria Lista dei desideri (nel menu principale, subito dopo La mia libreria).
Tramite il link Statistiche libreria, poi, sarà possibile vedere quanti ci hanno visitato, chi ha seguito un nostro consiglio, e soprattutto chi ci ha aggiunto come amico o vicino.
Non si tratterebbe di social-network se non ci fosse il valore aggiunto dell’interazione tra gli utenti e della condivisione della conoscenza (in questo caso di una passione bibliofila). Navigando tra gli scaffali altrui è possibile aggiungere un utente come vicino (si intende così seguire il farsi della sua collezione di libri) o come amico (in questo caso si invia una richiesta e si intende che la persona è veramente un amico, o comunque una persona che si conosce). Non manca la possibilità di cercare determinati utenti o di invitare persone via mail a provare il servizio. Amici e vicini possono poi riunirsi in gruppi_cercate quello di Bilanci di Giustizia_ (proprio come i gruppi di Flickr e YouTube) e mettere in comune i propri volumi realizzando mini biblioteche tematiche. Entrando in un gruppo si possono scoprire nuovi libri che fanno parte della collezione collettiva e ovviamente partecipare alle discussioni letterarie in tema.
aNobii permette di gestire gli scambi o le vendite di libri direttamente dalla propria pagina personale: seguendo il link Gestisci scambi/vendite sul fondo della colonna di sinistra nella propria libreria, si può assegnare a ogni libro un prezzo e descriverne lo status (“usato ma tenuto bene”). Le transazioni vere e proprie, per il momento, vanno gestite offline, ma per la creatività di noi bilancisti non è sicuramente un limite. A presto e buona lettura!
focus&link La libreria della Segreteria la trovate qui
e quella del gruppo Bilanci di Giustizia qui
_Stiamo lavorando per voi_
Nel mese di febbraio abbiamo:
.preparato e spedito la Lettera Mensile di Febbraio;
..risposto alle mail;
…lavorato per la costruzione e il lancio dell’AltraCard;
….preparato e condotto l’Incontro Promotori
…..lavorato per completare il passaggio dal vecchio al nuovo sito
Rubriche
focus&link
www.spiazziverdi.blogspot.com – associazione per la permacultura e gli orti urbani nel centro storico di Venezia_ecovillaggi_
www.retenergie.it – cooperativa elettrica, da fonti rinnovabili, tra produttori e consumatori <br style=”color: rgb(0, 0, 0);” />
www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html – la puntata di Report domenica 29/3 su Nucleare, salute e alternative al PIL <h2 style=”color: rgb(0, 0, 0);”>_novità continuano gli e-book di BdG Servire Dio o mammona? <br style=”color: rgb(0, 0, 0);” /> Breve indagine sui rapporti tra etica religiosa e finanza di Paolo Macina
è di nuovo disponibile la mappa delle segnalazioni di Imbrocchiamola, con i locali che servono acqua di rubinetto e con quelli che non lo fanno_ aggiungi anche tu la tua segnalazione>
www.altreconomia.it/site/fr_imbrocchiamola_list.php
<br style=”color: rgb(0, 0, 0);” /> tra poco (giugno 2009) partirà il primo progetto Jungo a Trento_ www.jungo.it
vi consigliamo la visione di un monologo di Claudio Bisio_ I bambini sono di sinistra>