BILANCI DI GIUSTIZIA
LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA
N° 84 – DICEMBRE 2003
incontro referenti del 24 gennaio
Sabato 24 gennaio 2004 a Bologna dalle ore 10 alle 16.30
presso le Suore Salesiane- via Jacopo della Quercia 5 – tel. 051-356977
L’incontro referenti del 24 gennaio sarà dedicato a una riflessione interna sulla Campagna con l’obiettivo di chiarire il ruolo del Referente sia in sede locale che a livello di Campagna
La Segreteria presenterà delle proposter rigurardo:
- la cura regionale dei Gruppi Locali
- l’avvio di nuovi Gruppi Tematici
- la verifica dell’utilizzo del nuovo sito.
Il Gruppo di Trento presenterà tema e itinerario di preparazione dell’Incontro Nazionale 2004
Antonella Valer presenterà il piano di lavoro del nuovo libro sui Bilanci.
Pranzo condiviso con le ottime specialità portate dai Referenti
Riflessioni sull’incontro dell’8 dicembre
All’incontro di sabato 8 dicembre con Giuliana Martirani erano presenti tutte le “figure” della nostra Campagna: la Segreteria, alcuni Promotori, dei Referenti e anche “semplici” bilancisti.
Nel corso della giornata Crisitiano di Verona e Davide di Treviso ci hanno presentato le loro due esperienze di impegno politico.
E’ stata una riunione piuttosto movimentata, in cui si è anche iniziata una riflessione sulla “struttura” della nostra Operazione, riflessione che ha già portato i frutti che verranno presentati ai Referenti il 24 gennaio.
Vi raccontano la giornata dell’8 dicembre i Promotori che ci hanno inviato le loro riflessioni.
Antonella di Trento:
1. I bilancisti non sono in crisi e la campagna è viva e vegeta ecco gli indicatori:
– l’incontro annuale scorso è andato BENE, il prossimo sarà fantastico (!!!) e solo il fatto che ogni anno ci sia qualcuno disposto a farsi carico della cosa non è affatto male!,
– i gruppi vivono e producono (vi ricordate i cartelloni pieni a Igea?),
– alcuni bilancisti e alcuni gruppi sono in crisi (evviva le crisi!),
– si scrivono degli ottimi articoli su di noi (AAM Terra nuova) e leggere le nostre storie è sempre bello.
2. Fare politica e fare la passata di pomodoro sono per i bilancisti entrambi importanti e la nostra sfida è quella di tenere insieme queste cose di continuare ad essere laboratorio di cambiamento e contaminare le scelte politiche verso un ALTRO modello di sviluppo. Dobbiamo trovare modi nuovi in cui siano le persone, le donne, i bambini e le famiglie a fare politica. Perchè non dedicare a questo il prossimo incontro annuale? certo che ce n’è da fare… ma le rivoluzioni mica si fanno in 2 anni….
3. Abbiamo dei problemi organizzativi:
– la segreteria ha troppo lavoro,
– i promotori non si assumono responsabilmente incarichi, almeno non quanto sarebbe necessario,
– non è chiaro chi decide che cosa.
Ci serve più leadership diffusa. E su questo propongo di fare una seria riflessione al prossimo incontro referenti-promotori insieme. Oltre a riprendere in mano i risultati dei lavori di gruppo della domenica mattina di Igea. E’ vero, stiamo ancora chiedendoci dove andiamo, Ma non perchè siamo persi, ma perchè viviamo in un mondo complesso, che cambia e noi dentro cambiamo. E inoltre siamo lenti. E allora?
Alessandro di Volvera (TO):
L’incontro di sabato è stato secondo me positivo. I bilancisti convenuti, sulla base del messaggio ricevuto dalla segreteria, si aspettavano di parlare di Bilanci e politica, mentre Giuliana pensava di partecipare ad un incontro del “direttivo” BdG sugli aspetti organizzativi della campagna, il che ha generato confusione. Giuliana ha spinto assai per dare una struttura a BdG, mentre i bilancisti, soprattutto all’inizio della giornata, si aspettavano di parlare e di ascoltare esperienze politico/amministrative. A parte questo secondo me la giornata è andata bene, perché:
-abbiamo ascoltato un paio di esperienze amministrative
– le provocazioni di Giuliana ci hanno comunque portato a ragionare sull’operazione BdG
– abbiamo preso chiaramente coscienza che il carico sulla segreteria è troppo elevato.
Qualche commento a posteriori:
– rilancio la proposta di un seminario su esperienze politiche/amministrative di bilancisti; mi sembra che i racconti di Cristiano e Davide siano stati molto interessanti, e se è vero che una dozzina di bilancisti è presente in amministrazioni pubbliche, sarebbe utile, per loro e per gli altri, un confronto;
– credo che Rete Lilliput, a cui aderiamo, sia uno spazio “politico” importante per i bilancisti; forse al posto del tema annuale deciso al nostro interno, potremmo individuare, di anno in anno, una o due campagne lillipuziane sulle quali concentrarci; (per esempio tra quelle più gettonate all’ultima assemblea programmatica)
– non toccherei la struttura più di tanto, ma … la segreteria potrebbe suggerire cosa può essere gestito altrove (per il sito è già così, per l’incontro nazionale lo è per la parte logistica locale, si può aggiungere bilagioco, rapporto, kit) e all’incontro dei referenti si potrebbero individuare i gruppi che si fanno carico di queste cose.
Patrizio di Firenze:
La prima riflessione è una domanda: ma siamo in crisi? ma di quale organizzazione abbiamo bisogno? e, soprattutto: qual è l’obiettivo che vogliamo darci? Se non partiamo da quello che vogliamo fare, non è possibile andare da nessuna parte, se non per caso. Quindi il primo punto è decidere quello che vogliamo fare, e in parte, mi pare, sia venuto fuori anche sabato (cambiare l’economia, “proselitismo” -brutta parola, ma non mi viene di meglio-, coinvolgimento delle nuove coppie-famiglie-singoli e così via). Parliamoci chiaro: la nostra organizzazione è una non organizzazione, un piacevole e divertente caos che si organizza intorno a qualche “evento” (almeno a Firenze è così). L’unico elemento di organizzazione che vedo è la segreteria: grazie per il vostro lavoro. Anche a livello di promotori/referenti, siamo talmente sparpagliati che è difficile anche vedersi più spesso (come dovremmo forse fare) per avere più “in pugno” la situazione. Sulla divisione, prospettata da Giuliana, in due categorie di bilancisti (pensando ai disegni di Berlusconi la chiamerei la “separazione delle carriere”) non sono d’accordo perché in ognuno di noi ci sono i due aspetti, quello del bilancista che guarda la sua qualità della vita e quello che punta all’azione politica. Ripensandoci dopo, mi sono anche detto che è politica ogni scelta che facciamo, no? Quindi, ad oggi vedo importante la nascita di eventuali gruppi tematici su argomenti che possano essere molto interessanti, su progetti di lavoro altrettanto importanti come il rapporto annuale e su eventuale altro materiale “promozionale” e di approfondimento. Credo che sia importante anche provare a fare una sorta di “censimento” delle nostre capacità, passioni e competenze, in modo da poter pensare anche “chi fa cosa”. Altra cosa importante, per me, è il lavorare in rete e lo scambio delle conoscenze. Altra proposta: e se sul sito si mettesse una pagina di notizie per ogni gruppo locale, a cura del referente o chi per lui?
Siamo in crisi? se guardo quanti bilancisti siamo, dico di sì. Se guardo la qualità di quello che facciamo e dei nostri incontri nazionali, direi proprio di no. Per fare una battuta, a volte penso che i bilancisti siano “i reparti speciali” dei consumatori critici. Allora, visto che ci sono tanti bilancisti che non sanno di esserlo, credo che il primo passo da fare sia far loro conoscere che i BdG ci sono, che esistono e che, nel loro piccolo, possono essere un punto di riferimento.
Angelo di Verona:
Quello che vorrei esprimervi, è la mia impressione sull’atteggiamento generale dei bilancisti presenti a Marghera. Mi è sembrato di vedere la assoluta mancanza di fiducia nelle possibilità di portare avanti la nostra esperienza anche a livelli diversi da quello familiare, e, contemporaneamente un preciso interesse nei confronti di chi fa dei passettini anche nel grande mondo dell’amministrazione pubblica e/o della concertazione economica. Ho avuto insomma la sensazione che stessimo giocando un po’ in difesa (come diceva Castagnola all’incontro nazionale). Poche famiglie impaurite dai grandi eventi che ci passano sopra la testa (e che poi ci ricadono sulle spalle), ma anche in attesa quasi spasmodica di qualche messia che ci mostri delle concrete possibilità di sperare in qualcosa di più. Detto da uno che non ci crede (cioè io): siamo davvero sicuri che non possiamo fare delle proposte, COME MOVIMENTO (non come singoli), esprimendo magari alcune persone più vocate (vedi appello di Zanotelli alla Living Democracy)?
Dicembre è il momento della scheda annuale!
Con questa lettera vi arriverà a casa anche la scheda annuale, che dovrete rispedire compilata alla Segreteria entro il 31 gennaio 2004, con l’occasione chi ha ancora sparsi per casa bilanci mensili del 2003 invii anche quelli! Vogliamo ricordarvi che TUTTI siamo coinvolti nella compilazione della scheda annuale perché dai suoi insostituibili dati si ottiene la descrizione degli aderenti alla nostra campagna e perché, con la parte riservata agli obiettivi possiamo avere un quadro d’insieme delle scelte operate dei bilancisti per arrivare ad una economia di giustizia.
Chiediamo a tutti quelli che compilano il bilancio mensile, a tutti quelli che non lo compilano ma partecipano ai gruppi locali, a tutti quelli che comunque seguono la nostra Operazione attraverso la lettera mensile, il sito o la mailing list l’impegno di farci arrivare la scheda compilata (tutte e 4 le pagine!) entro la data prevista, 31 gennaio 2004.
Per rendere più agevole la compilazione della scheda abbiamo aggiunto qui sotto delle note per la compilazione, vi preghiamo di leggerle attentamente perchè anche il bilancista più smaliziato ogni anno può sbagliare…..
NOTE PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA ANNUALE
Tabella sui mezzi di trasporto: ‘persona 1’ si riferisce alla prima persona che avete messo nella tabella sul nucleo familiare e così via. Ogni persona per ogni mezzo di trasporto deve mettere il numero di giorni in cui di solito utilizza tale mezzo, quindi se la ‘persona 2’ utilizza la macchina per andare al lavoro dal lunedì al venerdì metterà 22 su auto nella colonna della ‘persona 2’, se tutti i giorni una persona utilizza il treno e la bici metterà 30 sia in corrispondenza di treno che di bici.
Per quanto riguarda l’auto lo spostamento viene segnato solo dal guidatore e non dai passeggeri.
Sono state previste solo 3 persone perché la maggior parte dei nuclei familiari che partecipano alla campagna è composta al massimo da 3 adulti e poi da bambini che di solito non hanno spostamenti autonomi. In ogni caso compilate solo per i primi 3 componenti del nucleo che si spostano autonomamente.
Investimenti etici finanziari: nella prima casella della sezione si chiede di indicare la percentuale di investimenti etici sul totale degli investimenti complessivi (es. BOT, fondi di investimento, depositi in Banca Erica, etc …) effettuati.
La seconda tabella chiede di indicare nelle diverse voci se l’investimento è prevalentemente usuale o spostato. In pratica dovete dire se rispetto ad una specifica voce il 50% dei vostri soldi è usuale o spostato.
Vanno poi indicati i criteri usati per lo spostamento, è particolarmente interessante conoscere questi criteri per il nostro tema annuale.
Obiettivi: le ultime due pagine della scheda riguardano il raggiungimento e la previsione di impegno su specifici obiettivi.
Quando si usa la voce “altro”, presente in ogni capitolo, si deve specificare l’obiettivo perseguito/ipotizzato.
ci sara’ una volta
Raccontando fiabe si cambia il mondo
LA CLESSIDRA DI SORCILANDIA
Tutto cominciò una lontana sera di gennaio, mentre tornavo dal campo di calcio topense.
Ah, mi presento: sono Flick, il figlio del capo del villaggio di Sorcilandia. Sorcilandia é una grande città circondata da altissime mura; per tutti c’é il divieto assoluto di uscire perché, così si dice, all’esterno si trova una zona paludosa dove non é proprio il caso di andare. Sembra che ci siano brutti ceffi, gli avanzi di galera, come li chiama mio padre. A me però piacerebbe molto farci un giretto, anche perché un giorno, in una fessura del muro, mi é sembrato di notare un bagliore: secondo me, c’é qualcosa di prezioso là dietro e magari mio padre non lo sa. E mentre penso a queste cose, sono colpito alla testa da un sasso. Per fortuna, la botta non é molto forte. Ehi, attaccata al sasso c’é una grossa busta! Cosa ci sarà dentro? Vediamo:
A CHIUNQUE TROVI QUESTA BUSTA.
VI PREGHIAMO DI AIUTARCI!
LA NOSTRA SALVEZZA DIPENDE DA VOI!
E’ URGENTE!!
Che scherzo é mai questo? Chi può aver bisogno di me? Decido di andare subito a casa per leggere il resto della lettera.
Questa é una lettera magica; sappiamo che penserai ad uno scherzo, ma ti assicuriamo che invece é tutto vero. Leggila e capirai tutto; concentrati, perché stiamo per trasportarti nella Sorcilandia che non conosci perché sorge fuori dalle mura.
Improvvisamente, mi trovo catapultato nella piazza centrale del villaggio (ma non era una palude?). Sono sorpreso nel vedere una splendida, immensa clessidra di cristallo, ritta nel centro della piazza. Intorno a me c’é un gruppo di topi campagnoli. Chiedo loro di cosa si tratti, e la storia ha inizio. Chi parla é un topino della mia età, si chiama Flock:
“Gli antichi racconti dicono che tanti e tanti anni fa, quando la città non era ancora murata e tutti i topi vivevano insieme, il Mago Topus de Sorcioniis costruì la clessidra perché noi topi restassimo sempre uniti ed in armonia. Ogni granello di sabbia della clessidra, rappresentava dieci anni della nostra vita. Il mago disse che questa era l’unica magia in grado di controllare il perfido Messer Tempo, che era imprigionato nella clessidra, ma lottava per liberarsi.
Il mago avvisò anche che, quando la clessidra si fosse svuotata quasi completamente, tutti i topi avrebbero dovuto costruire una impalcatura speciale per poterla girare senza incrinarla. Nessuno si preoccupò di questo particolare, perché tutti vivevano in armonia, ma… adesso é arrivato il momento, hai visto che la clessidra si é quasi completamente svuotata?”
Si inserisce nel discorso Red il padre di Flock:
“Devi sapere che a quei tempi, c’erano due tipi di topi: quelli bianchi, di stirpe regale, e quelli grigi, di stirpe contadina. I due gruppi di topi si rispettavano a vicenda, tanto che molti re si sposarono felicemente con contadine e viceversa. Eravamo arrivati al punto in cui tutti i topi avevano lo stesso colore, tanto bene si erano mescolate le due razze”.
Lo interrompe il vecchio saggio Chiacchiera:
“Un brutto giorno – il padre di Flock non lo ricorda, ma io sì perché ero già un giovanotto – tornarono a casa parecchi principi che erano andati a studiare in collegi esteri: avevano scoperto che il sottosuolo periferico di Sorcilandia era ricchissimo di minerali preziosi, che all’estero erano usati per costruire armi sofisticate. A quei tempi, a Sorcilandia non c’erano armi perché nessuno ne sentiva il bisogno; c’era solo qualche poliziotto che provvedeva a mantenere l’ordine quando qualche topo, dopo aver bevuto troppo sidro, faceva scoppiare una rissa. I nostri principi però pensavano che avrebbero potuto estrarre i minerali per poi venderli all’estero. Erano già d’accordo con il re di Gattopoli e avevano firmato un contratto che li avrebbe resi ricchissimi. L’unico problema era che dovevano costruire e provare le armi perché i gatti, naturali nemici dei topi, non si fidavano di comperare “a scatola chiusa”.
Così iniziò la nostra lenta agonia – proseguì Chiacchiera – i topi regali si barricarono nel castello, sobillarono i pochi principi bianchi, e, con la scusa della nostra origine contadina, riuscirono a cacciarci fuori dalla città. Costruirono attorno a Sorcilandia una muraglia altissima e raccontarono che al suo esterno non c’era più nessuno.
Col passare del tempo si diffuse tra la gente la convinzione che davvero fuori non ci fosse altro che melma.
La verità però era ben diversa, noi dovevamo lavorare di notte per estrarre i minerali e avevamo dei guardiani che ci sorvegliavano in modo molto stretto. Ci era stato confiscato tutto, per cui ora non avevamo più neppure il nostro orto. Ogni tanto, sottoterra, si facevano esperimenti con queste armi e noi per alcuni giorni non riuscivamo ad alzarci dal letto e perdevamo tutto il pelo.
Inoltre, i principi decisero di venderci cibo e acqua in cambio del nostro lavoro in miniera, il prezzo che dovevamo pagare era altissimo e ancora oggi non siamo riusciti a pagare il nostro debito che anzi cresce sempre più”.
Chiacchiera si ferma sconsolato. E’ tanta l’emozione nel ricordare ciò che sta vivendo.
Red prosegue dicendo:
“Sai Flick ormai la povertà assoluta in cui viviamo ci ha resi duri, molti di noi hanno perso la speranza, si sono incattiviti, hanno formato bande e tentano di rubare i minerali preziosi ai principi, che però riescono a vincere sempre. Il nostro villaggio é per tutti la PALUDE da dove non si esce, regno di animali pericolosi dove non é il caso di mettere piede…”
Chiacchiera riprende: “Ora però la cosa veramente urgente é mettersi d’accordo per costruire l’impalcatura necessaria a girare la clessidra. Dobbiamo lavorare insieme, o moriremo tutti!”.
Qui finisce la lettera ed io mi ritrovo nella mia stanza. Sono sconvolto. Voglio aiutare gli amici della Palude, ma non so come. Mi serve un piano, ma… che sonno tutt’a un tratto!
In mezzo a un vorticare di immagini e persone, mi appare un vecchio topo che mi dice:
QUANDO I TOPI NON SANNO PIU’ SOGNARE,
QUANDO SMETTONO DI AMARE,
SUCCEDE CHE NON RICORDINO PIU’ LE CANZONI,
CHE LI PORTARONO A SUPERARE LE DIVISIONI.
ALZANO MURA DI GROSSI MATTONI
COSTRUENDO PER SE’ GRANDI MAGIONI.
CHI RESTA FUORI DEVE LAVORARE,
E LO SCHIAVO DEVE FARE,
LORO DIMENTICANO LE EMOZIONI
E NON SANNO PIU’ ESSERE BUONI,
PENSANO SOLO A VIVER DA RICCONI,
SENZA PREOCCUPARSI DELLE LORO AZIONI.
TU SEI STATO SCELTO PER CONTINUARE
QUELLO CHE IO NON POSSO PIU’ FARE,
ARMONIA E CONCORDIA DEVONO TORNARE
PERCHE’ COSI’ NON SI PUO’ CONTINUARE,
LA STRADA PERDUTA DEVI TROVARE.
DOVE? E’ FACILE, SE SAI ANCORA IMMAGINARE
UN MONDO DI GIOCHI TUTTO DA GIOCARE,
FIABE E STORIE DA RACCONTARE,
TOPI CHE STANNO INSIEME SENZA LITIGARE
UN MURO CHE POSSIAMO FAR CROLLARE
UNA CLESSIDRA, INSIEME, DA GIRARE.
SOLO LA FANTASIA TU DEVI USARE,
E, PER MAGIA, VEDRAI IL MONDO CAMBIARE.
E’ uno strano topo quello che mi parla così. Al risveglio, devo averlo visto quel muso da qualche parte, che fosse il mago?
Mio padre, come tutte le mattine, è in riunione: il “Gran Consiglio Topense” al completo sta aspettando gli ordini per la giornata.
Quando la riunione termina, riesco a parlargli e gli dico tutto quello che ho scoperto ieri: “Papà, se non riusciamo a convincere i principi dell’urgenza di lavorare con i topi contadini moriremo fra pochi anni. Dobbiamo fare qualcosa in fretta, solo tu puoi aiutarmi a trovare il sistema per girare la clessidra; ormai restano pochi granelli, se non ci diamo da fare subito, fra poco non ci saremo più. Messer Tempo fuggirà dalla Clessidra, e noi moriremo tutti!”
Ma lui scoppia in una sonora risata.
“Figlio mio, che credulone sei! Non sai che quelle sono solo superstizioni da topuncole paurose? Non ti rendi conto che ti hanno raccontato un mucchio di frottole per avere la tua pietà, il tuo aiuto, i tuoi soldi… Quella é gente infida, di cui non bisogna mai fidarsi: per questo ti avevo detto che fuori non c’era nulla, perché tu non corressi il rischio di incontrarli e di cadere in qualche trappola”.
“Ma io ho fatto un sogno strano stanotte, sai chi ho sognato? Topus de Sorcioniis il mago: mi ha detto che solo la fantasia ci aiuterà a trovare la soluzione.”
“Allora dovrai trovarla da solo: io non posso perdere il mio tempo con queste sciocchezze” é stata la sua risposta.
Adesso non so più cosa fare. Ho promesso ai topi di aiutarli, ma da solo non riesco a trovare una soluzione. Il mago mi ha detto che solo la fantasia ci può aiutare.
Per favore bambini cosa possiamo fare per convincere i grandi e testardi principi ad agire in fretta, a credere che non si tratta di superstizioni, ma di realtà? Come fare per girare la clessidra? AIUTATECI!!!
Mariuccia – Vicenza
Cari bambini e cari bilancisti……
aspettiamo le vostre idee su come aiutare Flick a trovare il modo per girare la clessidra.
Scriveteci entro il 20 gennaio, prima della prossima lettera……
Il tempo stringe!!!!!