BILANCI DI GIUSTIZIA
LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA
INCONTRO REFERENTI DEL 27 MARZO
SEGRETERIA DEI BILANCI — NUOVA ORGANIZZAZIONE
Quando si cresce, bisogna rifarsi il guardaroba.
La Campagna bilanci, entrata nel suo secondo decennio di vita, necessita di una Segreteria che sia riconosciuta per quello che ormai da tempo è: un autentico posto di lavoro.
I volontari che in questi anni hanno prestato un prezioso servizio in particolare ultimamente Licia e Caterina hanno permesso il funzionamento della Campagna:
ora le esigenze dei Bilanci richiedono una attività economicamente riconosciuta.
L’incontro referenti del 27 marzo ha sanzionato questo passaggio e ha anche deliberato sulle modalità di attuazione.
I nuclei familiari che aderiscono alla Campagna Bilanci di Giustizia faranno un versamento annuale che permetterà di coprire il costo della assunzione a part-time della addetta/o della Segreteria.
Il Bila-Pride – Giornata dell’Orgoglio Bilancista annuale è fissato per la Giornata del non Acquisto (salvo conferma da parte dei Promotori) giorno in cui tutti i bilancisti faranno il loro versamento. Per coprire i costi di questi mesi faremo un Bila-Pride straordinario il 5 giugno, giornata mondiale dell’ambiente. L’ammontare del contributo (dato dal costo della retribuzione diviso per il numero degli aderenti) è previsto in 50 euro annuali, salvo verifiche.
Per questo stiamo chiedendo a tutti i Referenti locali i nomi dei reali partecipanti ai loro gruppi e chiediamo a chi aderisce alla Campagna, senza avere un gruppo, di inviarci individualmente la propria adesione, via email a segreteria@bilancidigiustizia.it entro il 15 maggio. Stiamo facendo questo passo “rischioso” contando sulla affidabilità di tutti i bilancisti e amici.
Qui ci giochiamo la Campagna e il lavoro di questi dieci anni.
Don Gianni
REFERENTI E PROMOTORI…PIU’ PRODUTTIVI CHE MAI!
L’incontro a Bologna del 27 marzo ha visto lavorare insieme un gruppo ben nutrito di referenti vecchi, nuovi e promotori. A rappresentare i propri gruppi locali c’erano Simone di Firenze, Mario, Silvia e Graziella di Verona, Luigi, Anna e Dario di Trento, Barbara di Legnano, Giovanna, Rossano e Annibale di Bergamo, Stefano e Paolo di Rimini, Fausto di Brescia, Umberto e Lorena di Monfalcone, Flora di Quarrata, Laura e Claudio di Mestre, Francesca e Pinuccia di Vigevano, Loris di Bologna, Claudia, Gianmario, Cristina e Alessandro di Cuneo e Guido, Daniela e Anna di Roma. Hanno partecipato ai lavori come promotori anche Lucia di Padova, Luca di Quarrata, Antonella di Trento, Patrizio di Firenze e Angelo di Verona e Licia di Treviso.
Il gruppo così numeroso ha accolto l’arrivo di Bruno Volpi che, come annunciato, ci ha proposto una breve storia della sua vita evidenziando il percorso che singolarmente e come famiglia lo ha portato nel tempo alla scelta di “vita della comunità” e da qui alla fondazione di ACF. Il suo racconto è iniziato con le sue impressioni sull’esperienza fatta per 8 anni in Ruanda dove ha fatto proprie delle convinzioni sulla felicità, che non coincide con la facilità, sulla carità, che non coincide con un dovere morale ma con uno stile di vita e sul tempo, che in Africa assume un significato completamente diverso, rilassato, immensamente distante dal nostro bisogno estremo di sfruttarlo sempre al massimo e di non perderlo.
Con il suo ritorno in Italia l’inserimento suo e di tutta la famiglia nell’ambiente di origine ha comportato grosse difficoltà, tanto da spingerli a trasferirsi dalla provincia di Lecco a Milano. Qui, in una situazione provvisoria e vivendo alla giornata (nonostante i cinque figli), la loro famiglia ha ritrovato l’unità e, l’aprire le porte di casa, ha coinciso con il farci entrare il mondo. Per un certo periodo hanno convissuto con persone spinte verso “la comunità” da esigenze di vario tipo, dal bisogno di un senso per la loro esistenza alla necessità di avere un piatto di pasta. Lì ha preso avvio la scelta di mettere in una cassa comune tutto quello che le persone guadagnavano lavorando alla giornata; il vivere nelle ristrettezze, anziché nell’abbondanza, gli ha permesso di andare avanti. Con il trasferimento in una vecchia casa posta al centro di uno spazio verde pubblico si sono accorti che la loro presenza dava un valore aggiunto al luogo dove risiedevano. L’accostamento dei concetti “verde pubblico” e “utilizzo sociale” faceva sì che lo spazio “casa” divenisse non “di tutti”, ma “nostro”, dove ciò che si era aggiunto con la loro presenza era la relazione.
A livello pratico, e di interesse particolare per le nostre riflessioni sul denaro, è il fatto da loro sperimentato che lo stare insieme era condizionato da una cassa comune povera, cioè dall’aver bisogno degli altri. Questo non significa che chi ha dei talenti particolari non li debba sfruttare, ma che se sfruttandoli produce più del necessario, quel che è di più diventa automaticamente di altri.
L’esperienza di noi bilancisti è però diversa poiché siamo famiglie che non vivono insieme. Nelle comunità ACF l’equilibrio tra la dimensione familiare e quella comunitaria si trova partendo dal presupposto che la famiglia è sovrana. Eliminare il problema dei soldi fa diminuire al minimo l’antagonismo tra gli individui, sia dentro che fuori dalla famiglia. L’ospitalità che viene offerta non si traduce in carità ma in parità, cioè ognuno contribuisce con le proprie capacità. Fondamentale è il rispetto nella diversità delle identità che ognuno deve mantenere nella vita comune. Uno dei patti di fondo nelle comunità è quello che nessuno deve passare il tempo a tirare gli altri dalla propria parte, ma anzi se è possibile si tenta di aiutare gli altri a realizzare i propri sogni. La comunità non si pone il problema di seguire degli ideali, sono piuttosto gli ideali dei singoli che la compongono a divenire una ricchezza della comunità.
Una difficoltà sollevata durante l’incontro è la rinuncia al possesso dell’immobile in cui vivere. Per Volpi la rinuncia al possesso non mina la tranquillità di base, ma fa piuttosto aumentare la libertà degli individui.
La ricerca delle case per ACF passa attraverso una Associazione che ha una credibilità a livello ufficiale e che poi le cede alle comunità attraverso dei patti precisi. Il progetto di ACF è difficilmente credibile e sostenibile di fronte alle istituzioni, nessuno investirebbe o scommetterebbe su di loro, da ciò il bisogno di passare attraverso questa associazione di “immagine”.
Una proposta che alcuni bilancisti potrebbero considerare attuabile è quella delle comunità territoriali, dove funziona una cassa comune, ma i nuclei vivono in abitazioni separate. Anche in ACF per alcuni questo è l’obiettivo, per altri è solo una tappa. Nei gruppi di condivisione (che non nascono tra amici, ma tra persone che decidono di essere”compagni”), la conoscenza, la creazione di relazioni fa sì che con l’aumento della fiducia diminuisca la paura degli altri.
Il ruolo del “bisogno” è importante per creare relazioni tra le persone, non è l’autosufficienza che crea legami dentro e fuori dalle comunità.
Il benessere personale, che non è egoismo, è indispensabile per la comunità, da ciò l’importanza di aiutare gli altri a realizzare i propri sogni.
L’incontro con Bruno Volpi è terminato con il tentativo di trovare un modo per lavorare insieme ad ACF.
A questo scopo appena possibile ogni referente locale verrà messo in condizioni di poter contattare le realtà ACF più vicine e …viceversa.
Sappiamo che già diverse comunità contano al loro interno aderenti ai Bilanci…non teniamo nascosta la nostra identità, non consideriamola meno importante o interessante di quello che è. La rete di cui noi e loro abbiamo bisogno non è quella dei pescatori, utile a catturare, ma quella dei circhi che permette di agire con la sicurezza di non cadere nel vuoto!
Aggiungiamo alcune impressioni su questo incontro:
Sabato 27 marzo eravamo all’incontro referenti a Bologna per continuare la nostra ricerca del senso del denaro e con noi c’era Bruno Volpi ideatore con la moglie Enrica dell’associazione ACF. Abbiamo fatto scendere nel nostro cuore le sue gocce di saggezza (sapienza?) accolte nei cieli del Ruanda durante la sua felice, anche se non facile esperienza africana. Eccole:
- spirito critico nei confronti del nostro mondo occidentale;
- liberazione dal farci fare il bene a tutti i costi;
- saper perder tempo per…
- libertà dal denaro;
- essere alternativi non antagonisti;
Ed ecco al loro rientro dall’Africa sbocciare tra crisi, miseria, impresa “spacca e stoppa” il valore aggiunto da perseguire: vivere insieme per darsi una mano a realizzare i propri sogni.
Ecco la comunità territoriale fondata sul patto di aiuto e mutuo soccorso con minimo comune multiplo felicità non facilità.
Ed ecco in me, in noi, un fluire di emozioni, stati d’animo, riflessioni: stupore, meraviglia, ammirazione e condivisione di pensiero, unite anche ad un po’ di perplessità, aggiunge Rossano, ma positiva che ci spinge a conoscere meglio, più in profondità, ad entrare in relazione con Bruno e le persone della sua comunità.
Sì queste gocce di saggezza bagnano la coscienza:scienza del nostro cuore (questa è forse la goccia più grossa) e la tergono in qualsiasi posto siamo chiamati a vivere.
Pensiamo sia un po’ il desiderio di tutti i BdG (presenti e non) dialogare per diventare reciprocamente
- strumenti di coscienza;
- invito alla concretezza;
- relazione che ci contamina reciprocamente;
Ci siamo lasciati con già dei piccoli progetti di rete, scambi di indirizzi e possibili incontri zonali di BdG e ACF nei loro luoghi di accoglienza, fraternamente per essere insieme fraternità di resistenza come dice Alex Zanotelli.
Giovanna e Rossano – Bergamo
TERRA FUTURA
Riportiamo dalla mailing list degli stralci dei racconti inviati dai bilancisiti su Terra Futura.
Primo giorno
Innanzitutto: Terra Futura non è il social forum. Non è neanche suo parente. Forse si somigliano in qualche tratto somatico, ma poco oltre. La definizione che mi sento di dare, è che sembra un Social Forum in doppiopetto…
le persone che arrivano e gravitano intorno alla manifestazione sono spesso in cravatta, ci sono poche, pochissime treccine rasta, poche facce sconvolte dalla dormita in un sacco a pelo… insomma, girello intorno e vedo persone che potrei trovare alla mostra dell’artigianato, che è la manifestazione più famosa di Firenze. Il nostro stand è condiviso con Servas. […]
Stamani l’inizio. niente folla all’ingresso, e neanche in giro. C’è gente, ma senza esagerare. Essendo stamani l’uomo-immagine dei BdG, mi sono anche fatto la barba… arrivo allo stand, aggiusto qualche cosina e, insieme ad Angelo aspettiamo. Non mi pare neanche ci sia un grande interesse per quello che stiamo facendo o che abbiamo sul tavolo. Approfitto dei tempi morti per farmi un giro dall’altra parte, nel padiglione “ufficiale”… moquette, riscaldamento (nei nostri locali c’è un curioso microclima, per cui dentro fa freddo mentre fuori c’è una temperatura da primavera inoltrata…), hostess, allestimenti lussuosi, materiali promozionali… c’è un po’ di gente che gira, ma non molti passano nel nostro padiglione posto un po’ fuori dal giro solito di ingresso-uscita. Verso mezzogiorno, il flusso aumenta (leggermente). Cominciamo a vendere alcuni Bilagiochi, qualcuno chiede della Campagna anche se, finalmente, sono molti quelli che mi dicono “sì, la conosco” oppure “sì, ne ho sentito parlare”: un grandioso passo avanti rispetto al “mai sentita” che con varie sfumature sentivo dire fino a poco tempo fa. Arriva il momento del Glocal-Pub, e dello show di Angelo. L’ambiente non è il massimo: tanti che vanno a prendere il caffè al bar equo e solidale, rimangono per pochi minuti e poi se ne vanno. Non è facile parlare in queste condizioni, ma Angelo, dopo un avvio incerto, va alla grande parlando a braccio e mescolando sapientemente comicità e temi molto seri. bravo… Nel pomeriggio il movimento aumenta ancora. Passano facce conosciute. Fuori c’è qualcuno sdraiato sui prati, ci sono un tendone con delle mucche e uno con delle pecore, bancarelle che vendono prodotti tipici… una bella festa senz’altro, ma senza quella vivacità del social forum europeo.
Secondo giorno
A me non era mai capitato. Sono arrivato, di corsa, alla Fortezza… sono arrivato in ritardo, con il nostro seminario già avviato. Cerco la sala “armeria b”. mi avvicino, vedo il cartello della sala “a”, poi un’altra sala con la gente che è accalcata fuori. Mi domando cosa può esserci di così interessante… sgrano gli occhi e vedo che è la “sala b”. Penso ad un errore, ma provo ad entrare. Passo a malapena, ho una macchinetta digitale per immortalare il seminario, cerco una posizione adatta per fare un paio di foto. Sento la voce di Luca, ma è coperto da una colonna, e non lo vedo… poi appare lui, e allora è tutto vero: ci sono una cinquantina di persone che sono lì per ascoltare il nostro seminario, per i BdG e per Servas… non riesco ancora a crederci… la cosa sensazionale è stata il sentire sulla pelle la tensione, la concentrazione con cui tutta la sala pendeva dalle labbra di Luca, era come se ci fosse un flusso magnetico tra cervelli, con quello di Luca che buttava informazioni e battute e tutti gli altri che stavano assorbendo, come se cercassero di aspirare le vibrazioni che passavano nell’aria… ripeto, una sensazione che non ho mai provato… immagino che qualcuno stia pensando che un colpo di calore mi abbia stordito, magari qualcun altro penserà che abbia utilizzato delle sostanze allucinogene :-)) … quei bilancisti che hanno assistito all’incontro, potranno raccontarlo anche loro, credo. e questa atmosfera magica è rimasta anche durante l’intervento del rappresentante di Servas, con questi cervelli in sala che assorbivano… e che condividevano poi, alla fine, con interventi calzanti e interessanti… ecco, direi che davvero è stato un pomeriggio magico…
Essendo sabato stamani il flusso delle persone è aumentato…[…] ma credo che solo il 10-20% dei visitatori della fiera sia passato dal nostro defilato padiglione… […]. Insomma, non tantissima, ma la gente passa, guarda, chiede.
Terzo giorno
Oggi ho fatto un paio di giri con la famiglia, portato una pargola alla ludoteca e l’altra a parlare con le mucche che, al terzo giorno di mostra, sembrava non ne potessero più di musica di sottofondo, bambini e genitori che facevano dai-mettiti-più-vicino-che-ti-faccio-una-foto…..
Ho trovato ancora molti altri amici (buon segno, credo), un sacco di gente all’ingresso e in giro. Buon segno, mi ripeto. Continuo ad avere la sensazione che il nostro padiglione, quello dell’agire, sia in un posto sbagliato. gli altri 4 argomenti (abitare, produrre, coltivare, governare) mi pare siano abbastanza estranei alla vita quotidiana delle persone (a parte l’abitare, ovviamente 🙂 ), per cui immagino, per la prossima edizione (se ci sarà), che l’agire sia al posto d’onore, non in un padiglione fuori dal flusso “normale” delle persone. perché visto che era una mostra delle “buone pratiche di sostenibilità”, senza falsa modestia credo che noi dei BdG, e gli altri all’interno del nostro padiglione, avremmo da farne vedere abbastanza… Sono passato allo stand, e vedo i ragazzi di Pistoia (a proposito: una menzione speciale anche al gruppo di Pistoia che si è preso la sua buona porzione di lavoro) che si danno un gran daffare. Il padiglione è pieno di gente che passa, guarda, chiede. I materiali “vanno via”. lo zeuro è finito nelle mani di un giornalista rai che lo ha scambiato per una moneta alternativa, poi qualcuno, per fortuna, gli ha spiegato che è semplicemente una presa per i fondelli… credo che davvero, con sobrium, carta vita e il resto, abbiamo i migliori materiali d’Italia per la Giornata del non Acquisto… pensiamoci per davvero e facciamoci una riflessione su.
Patrizio – Firenze
Ciao a tutti, un breve report anche da Pistoia. Mi associo alle considerazioni fatte da Patrizio suTerra Futura.
In realtà mi chiedo perché se ne parli così tanto, ma è stata davvero una grande iniziativa e la Firenze “che conta” cioè quella delle associazioni, della società civile etc…era davvero in fibrillazione. Un’amica di Parma incontrata a Terra Futura mi ha detto “se penso a come va il mondo fuori mi deprimo, ma stare qui mi da una grande carica, siamo tanti, possiamo realmente provare a cambiarlo con proposte concrete”, credo sia condivisibile. Non so se avete presente quando facciamo i banchini in “luoghi normali”,e a fatica, timidamente riusciamo a dare qualche volantino a gente che ti guarda con indifferenza,se non scocciata. A Terra Futura invece potevi respirare a pieni polmoni, distribuivi tanto materiale a gente che ti ringraziava (e il diavoletto bilancista, e un po’ genovese, che diceva dentro di me: ma quanto ne consumi?) .Certo si giocava in casa, con gente interessata, ma insomma prendiamoci un po’ di soddisfazioni, pensando che, è vero, sarebbero potute arrivare molte più persone se collocati diversamente, ma a me è sembrata tantissima lo stesso rispetto agli standard dei nostri banchini. E poi le “figurine” di Patrizio hanno spopolato davvero, (nonostante il mio scetticismo iniziale). Insomma il prossimo anno dovete proprio venire tutti, tra l’altro è un luogo adatto anche per i bambini, almeno per i miei che ho mollato la mattina alla ludoteca e ripreso la sera (anche loro stanchi ma felici…e non è poco….) .
Flora – Pistoia
Ciao a tutti, sabato ho passato la giornata a terra futura e posso confermare che la disposizione era un po’ dispersiva: In compenso anche tra gli stand più istituzionali ho trovato alcune cose interessanti, almeno per me, come un produttore di lisciva, uno di abiti in canapa, turismo responsabile (trovare il materiale cartaceo dei viaggi da tenere in Bottega non è sempre facile). Ovviamente il TOP è stato l’incontro dei GAS (200-250 persone) e dei BdG. Purtroppo sono dovuta andare via prima della fine causa treno, ma mi è piaciuto molto il tema e l’incontro (fra l’altro pieno di giovani),la spontaneità e il clima che c’è sempre dove ci sono i Bilancisti, quindi, GRAZIE!
Ilaria
Link per interesaanti per chi non ha potuto partecipare:
In attesa di vedere sul sito le foto fatte da Angelo le trovate a http://album.foto.virgilio.it/terra_futura
Su http://www.arcoiris.tv/modules.php?op=modload&name=Downloads&d_op=viewdownload&cid=165 potete scaricare una videointervista fatta a Simone allo stand dei BdG. L’intervista è di Cristiano Lucchi (ufficio stampa Lilliput) per Telearcoiris.
OSPITALITA’
Anche quest’anno vi mandiamo la lista dell’ospitalità. Potrete farvi le vacanze, girare l’Italia e gustare l’amicizia dei Bilancisti.
Purtroppo il lavoro di aggiornamento della lista fatto l’anno scorso è andato in fumo con l’incidente estivo del computer, quindi vi chiediamo di controllare se i vostri dati sono esatti e di segnalarci le inesattezze. Ovviamente invitiamo chi ne ha voglia e non c’è ancora in lista a farsi avanti segnalando la sua disponibilità alla Segreteria o a Simone di Firenze.
L’ultima versione della lista è poi sempre a disposizione dei Referenti sul sito.
BILANCIO 2003
Entrate |
Uscite |
||||
2003
|
2002 |
2003 |
2002 |
||
Residuo attivo 2002 |
1727.82 |
Spese viaggi |
657.00 |
670.00 |
|
Contributi bilancisti |
3764.22 |
4136,08 |
Spese postali |
152.90 |
394.81 |
Vendita libri e materiale |
663.20 |
2270.51 |
Stampa e spedizione lettere mensili |
1301.00 |
925.00 |
Ricavi da incontri |
773.00 |
654.00 |
Spese sede |
1440.00 |
1030.00 |
Iscrizione incontro annuale |
3446.00 |
Spese per incontri referenti |
325.00 |
235.00 |
|
Bilagiochi |
1292.00 |
Acquisto Bilagiochi |
3500.00 |
||
STOP ESSO |
323.50 |
Imposta bollo c/c |
25.56 |
25,56 |
|
Interessi c/c postale e Mag |
67.34 |
Volantini e videocassette |
740.00 |
||
Spese telefoniche |
359.00 |
276,60 |
|||
Cancelleria, fotocopie e computer |
760.06 |
||||
|
|
Spese c/c postale |
251.99 |
||
Totale Entrate |
12057.08 |
|
Totale Uscite |
9330.51 |
|
Residuo attivo 2003 |
2726.57 |
||||
Totale a Pareggio |
12057.08 |
|
Nel 2003 i contributi bilancisti sono diminuiti: la proposta di versare annualmente il corrispettivo di una giornata di lavoro non è stata attuata dalla maggioranza dei bilancisti. Ora questo viene rimpiazzato dal contributo per la Segreteria.
La diminuzione nelle entrate della vendita libri è dovuta alla attesa per la nuova edizione del libro di Antonella e perché il Rapporto 2002 non è stato pubblicato in forma di libro.
Il gruppo di Rimini ha lasciato alla Segreteria l’intero importo delle iscrizioni dell’incontro annuale.
La voce STOP ESSO si riferisce al contributo spese richiesto per le cartoline, manca la voce nelle uscite perché la tipografia EUROOFFSET di Maerne (Ve) ha offerto il lavoro come suo contributo contro la guerra.
La voce acquisto Bilagiochi si riferisce alla prima rata del pagamento della tipografia, altri 2000 euro saranno pagati nel 2004.
RAPPORTO 2004 “STATE OF THE WORLD”
E’ uscito in questi giorni “State of the World” (Ed. Ambiente, 20 euro), quest’anno si è deciso di dedicare l’annuale rapporto ad un unico tema: i consumi. Dal più autorevole osservatorio sui problemi ambientali del pianeta, il World Watch Institute, viene la denuncia sulla questione più scontata ma allo stesso tempo più dimenticata della nostra epoca opulenta: “I consumatori non sono spettatori impotenti, sono loro che scelgono cosa acquistare. Sono loro che possono avviare un cambiamento”. Solo che “gli sforzi individuali per una vita soddisfacente hanno successo solo se coinvolgono la famiglia e gli amici”.
Su questa premessa vengono analizzati i consumi nel nostro mondo occidentale e nel sud del mondo, arrivando alla conclusione che lavorare freneticamente per ottenere consumi altrettanto frenetici è un falso traguardo di modernità.
La documentazione è ricchissima, concreta e puntuale, aiuta donne e uomini in carne ed ossa a non riconoscersi più negli stereotipi proposti dal marketing e offre idee per cambiare rotta.
E’ proprio da leggere e da utilizzare nei Gruppi Locali!
C’era una volta non tanto tempo fa, una principessa (ma di quelle moderne, non di
quelle di una volta!) che si chiamava Sissi e che era molto arrabbiata perché doveva
fare tante cose. Arrivò al castello la sua amica Stefania e Sissi, aprendole la porta sbottò:”Uff! Non ce la faccio più!”. Stefania le rispose:”Vuoi che ti aiuti?” “Devo fare testamento” precisò Sissi “leggere una lista, pulire la cacca dei cavalli, radunare le bestie smarrite.” “O.K., ti aiuto” la rassicurò Stefania “Vado a pulire i cavalli.”
Stefania raggiunse la stalla, aprì la porta e incominciò a pulire, ma intanto che Stefania era intenta nel suo lavoro, i cavalli Fulmine e Ulck corsero fuori al galoppo e sparirono nel bosco.
Nel frattempo Sissi cercava di catturare un micetto sperduto che non ne voleva sapere e continuava a scappare. Finché le venne un’idea: prese una ciotola di latte e gliela offrì. Proprio mentre il micetto allungava il collo per annusare la ciotola, arrivò di corsa Stefania trafelata: “I cavalli sono scappati!!!” urlò, facendo trasalire Sissi che dallo spavento rovesciò la ciotola di latte sul suo bel vestito. Senza nemmeno curarsi del danno provocato, Stefania corse via urlando:”Vado a cercarli nel bosco”. Sissi allora, prese un’altra ciotola di latte, convinse il micetto ad entrare al castello, poi cadde a terra sfinita. La ricerca fu lunga ed estenuante. Sul far della sera Sissi, rinvenuta e cambiatasi d’abito, raggiunse Stefania nel bosco per aiutarla. Ma ormai le ombre si allungavano, ed era troppo tardi; così le due amiche decisero di tornare al castello. L’ indomani, col micetto a cui avevano dato il nome di Miao-Miao, le ragazze tornarono nel bosco. Proprio mentre Sissi diceva:”Ci vorrebbe un cane, per trovarli”, il cavallo Ulck emise un forte urlo:”UAAAGHH !”. Le due si diressero verso la fonte sonora e trovarono qua e là qualche indizio: un ferro di cavallo, dei rami spezzati, che le portarono fino ad una grotta dentro la quale c’erano i due cavalli Ulck e Fulmine. Tutte felici, salirono in sella e al galoppo tornarono verso il castello, perdendo però così il micetto. Accortesi della perdita, tornarono sui loro passi e lo trovarono proprio sul sentiero. Scesero da cavallo per prenderlo, ma in quell’istante i cavalli si imbizzarrirono e con gli zoccoli colpirono le due amiche, facendole cadere a terra prive di conoscenza. Poi cavalli e micetto, tornarono insieme alla stalla del castello.
“Chi sei?” chiese la principessa al suo risveglio. “Chi sei?” chiese Stefania a Sissi. “Come ti chiami?” chiesero tutte e due in coro. “Là in fondo c’è un castello, chissà che non ci sia qualcuno che ci può aiutare?” propose Sissi. “Andiamo!” rispose Stefania convinta. Si incamminarono, ma… “E se fosse quello di una strega?” chiese la principessa, fermando l’amica. Tutte e due corsero indietro terrorizzate. Poi si calmarono e ripresero il cammino.
“E se fosse quello di un gigante?” chiese Stefania, fermando l’amica. Tutte e due corsero indietro terrorizzate. Poi si rincuorarono e ripresero il cammino. All’improvviso uno sparo risuonò nell’aria: Fulmine, che era uscito a fare una passeggiata, stramazzò al suolo privo di vita. Le due ragazze si divisero per vedere chi arrivava per prima al castello, ma lungo il sentiero Stefania cadde a terra addormentata. Appena Sissi arrivò al castello e si accorse che la sua amica non c’era, si incamminò lungo il sentiero alla ricerca di Stefania. Finalmente la trovò, e mentre cercava di svegliarla, arrivò anche Ulck. Proprio mentre le due amiche si abbracciavano, Ulck vide un serpente sul sentiero, si spaventò, si imbizzarrì e colpì nuovamente con gli zoccoli le ragazze che caddero a terra ma, invece di svenire, riacquistarono la memoria e si abbracciarono felici. Nel frattempo il micetto aveva visto un’ombra strana, si era molto spaventato e si era andato a “rannidare” nel fondo della stalla.
Sissi e Stefania tornarono al castello per un altro sentiero, lungo il quale videro il cadavere di Fulmine: Ulck morì di paura sul colpo, loro due si spaventarono molto, ma poi videro il micetto, che si era fatto coraggio ed era uscito dalla stalla e che veniva loro incontro. Decisero di raggiungerlo, e insieme tornarono al castello dove vissero felici e contenti, ma con la principessa che aveva ancora gli stessi problemi di prima e ripeteva in continuazione : “Uff, non ce la faccio più!”.
I bambini del gruppo BdG di Bologna