La coerenza tra gli argomenti di discussione e l’organizzazione pratica è stata una delle principali preoccupazioni, ma anche una delle maggiori sfide con cui i promotori della Terza Conferenza internazionale sulla Decrescita, svoltasi a Venezia lo scorso settembre, si sono confrontati. Per questo è nata nel 2011 l’idea di scrivere un “Bilancio di sostenibilità” dell’evento, che desse conto del suo impatto ambientale e sociale e stabilisse al contempo una serie di regole comportamentali e di autolimitazione a cui attenersi nell’ottica di contenere i costi e generare minori “esternalità negative”.
I risultati di questo sforzo collettivo sono stati presentati a Ca’ Farsetti sede del Comune di Venezia, il 15 Aprile.
A questa conferenza Stampa è stato proiettato un documentario sulla Conferenza
http://www.youtube.com/v/1fJFcPJEVTw&feature
realizzato dall’Ufficio stampa e Videocomunicazione del Comune di Venezia. Sono poi intervenuti l’assessore comunale all’Ambiente e Città sostenibile, Gianfranco Bettin, il rettore dell’Istituto universitario di Architettura di Venezia, Amerigo Restucci, la docente dell’Università di Udine Lucia Piani, Paolo Cacciari dell’Associazione per la Decrescita, nonché i rappresentanti di Bilanci di Giustizia che hanno realizzato appunto il Bilancio di sostenibilità della conferenza.
Era Presente anche l’ing. Avanza per Ecogestioni srl che ha attuato la carbon foot print, e Csqa, l’ente che ha certificato il Bilancio, rendendolo a tutti gli effetti un modello replicabile rispondente a standard internazionali.
“Il Bilancio – ha sottolineato in proposito Bettin – propone un metodo che andrebbe imitato e diffuso, perché troppo spesso le cose, pur ottime nelle intenzioni, nel farsi poi si contraddicono. D’altra parte – ha aggiunto riferendosi alla realtà del Comune – ribaltare sulla gestione quotidiana di un’amministrazione comunale come la nostra i contenuti e gli obiettivi della conferenza appare ancora più difficile: la strada da percorrere è ancora lunga nelle politiche ordinarie, ma non per questo si deve desistere.”
Tra i dati più rilevanti emersi dal Bilancio, va sicuramente menzionato il “carbon foot print”, ossia il contributo che le attività umane producono sull’effetto serra: il totale delle emissioni provocate dalla Conferenza sulla Decrescita è risultato di 38,6 tonnellate di CO2eq, pari a 50 chilogrammi per congressista (in tutto hanno preso parte al convegno 780 persone). La parte più consistente delle emissioni (48%) è stata determinata dall’uso dei mezzi di trasporto, ma segna un risultato incoraggiante se messo a confronto con altri eventi; seguono quelle derivanti dal consumo di energia elettrica (22%) e dai rifiuti a recupero (21%), ma è irrisoria quella relativa alla produzione dei rifiuti indifferenziati (0,79%), grazie al fatto che si è applicata una raccolta differenziata spinta. Ha poi un valore decisamente basso l’emissione imputabile al cibo (8%), dato che gli organizzatori hanno puntato sul biologico a chilometri zero – per favorire tra l’altro l’economia locale – offrendo pietanze vegetariane e vegane e rifiutando il consumo di acqua in bottiglia. Altri punti di forza sono stati l’ospitalità, che ha favorito il più possibile quella “leggera” (campeggio, b&b, ostello) o addirittura l’ospitalità presso famiglie del posto e la realizzazione degli allestimenti attuata dal gruppo studentesco InTransizione dello Iuav, che ha puntato sul recupero e il riuso; e infine la valorizzazione del lavoro volontario.
Completa il Bilancio una costruttiva parte finale che raccoglie critiche e suggerimenti dei partecipanti (si è avuto un feedback pari a poco meno del 25%), che dà indicazioni utili su come affrontare l’organizzazione della prossima edizione della Conferenza, prevista a Lipsia nell’ottobre 2014. “Assieme all’Associazione per la decrescita – ha anticipato in merito Bettin – stiamo studiando di preparare un percorso di avvicinamento a Lipsia, con un evento che valuti qual è l’eredità lasciata da quest’esperienza sul nostro territorio, per tentare di rendere la conversione a stili comportamentali diversi meno episodica”.
Il bilancio è scaricabile su www.bilancidigiustizia.it Inoltre sul nostro sito potete trovare anche l’audio della presentazione e l’asseverazione della Certificazione del Bilancio di Sostenibiltà.