Si può vivere senza frigo? Questa la proposta reale e fattibile di alcune famiglie bilanciste che hanno sperimentato il non utilizzo di questo elettrodomestico, ritenuto indispensabile, che però contribuisce ad una buNon viviamo in Alaska, ma a Cremona e il frigo arreda la ns comunissima cucina.
Sei anni fa un amico ci raccontava che durante i mesi freddi teneva spento il frigorifero. “Che matto!”.
Poi per comodità, dovevamo stare a casa una settimana tra un giro di ferie ed un altro, ma prima di partire avevamo approffitatto per sbrinarlo e lasciarlo spento, così anche se in piena estate, abbiamo provato a vivere una settimana senza frigo.
Non siamo morti. Dal ritorno dalle ferie sono passati 4 anni e mezzo e il frigo è ancora spento. Non nascondiamo alcuni screzi iniziali tipo “e questo adesso dove lo metto, te e la tua stronz… di non volere accendere il frigo”, ma con qualche taratura sui cibi, sugli acquisti, sulle abitudini alimentari e di cottura oggi non finiamo di stupirci della sua inutilità. Risultato drastica riduzione dei consumi elettrici (da circa 3 Kilowattora al giorno a 0,7 Kilowattora, forse non lo sbrinavamo con sufficiente regolarità e non era di classe AAAAA comunque succhiava un mucchio di energia), risparmio economico, nessun investimento. Ma il risultato migliore è nella qualità dei cibi che si conservano meglio senza grossi sbalzi di temperatura e a temperatura ambiente sono molto più saporiti. Per non parlare del fastidioso ronzio di un frigo in funzione che ora non esiste più. Adesso pensiamo che i “matti” sono quelli che il frigo lo tengono acceso.
Ciao e buon passaggio da classe A+++ a classe Zero!!!!!ona “fetta” dei consumi elettrici domestici.