TRIESTE – 19 giugno 2015
PRIMA SESSIONE: RIPRESA DEI CONTENUTI DELL’INCONTRO DI MONZA
Per un “colpo d’ali” dell’ es italiana
Facendo riferimento a quanto emerso all’incontro del Tavolo tenuto a Monza il marzo scorso:
– si rinnova l’invito a sentirsi interpellati dalla “drammaticità” di questa fase storica che “obbliga a fare delle scelte” per dar vita ad un soggetto dell’ES italiana, plurale ma in grado di darsi una rappresentazione unitaria.
– ad affrontare la sfida con la disponibilità verso modifiche sia del livello organizzativo (strutture, compiti, ruoli,…) che delle “cose da fare” (progetti, azioni, prassi ecc..) ma agendo in particolare sulla consapevolezza della necessità di lavorare insieme per affermare che la miglior risposta alla crisi è la formazione di comunità a tutti i livelli.
Dal verbale di Monza ”…a tal fine occorre riflettere sul tema della comunità come ambito e “luogo” di riferimento affrontando il nodo della coerenza tra le cose che proponiamo e il modo con cui noi stessi operiamo, tra di noi e con gli altri. ”
Si ricorda inoltre, che i valori di riferimento SOLIDARIETÀ , RECIPROCITÀ , FIDUCIA e SOSTENIBILITÀ , che hanno caratterizzato l’ES in questi anni, hanno bisogno di una ridefinizione condivisa che faccia emergere ancor meglio il loro valore e la loro possibilità di diventare motori concreti di cambiamento.
In merito, sempre da Monza, si rivedono alcuni spunti emersi.( vedi verbale)
Solidarietà
- misure per contrastare l’impoverimento
- attivazione di un fondo di solidarietà
- patto tra 3 componenti, produttori, consumatori e finanza etica. ( vedi tema di INES15)
- legame forte che caratterizza la solidarietà: l’affetto. Reciprocità
- oltre a dare bisogna sapere anche ricevere.
- dono o mercato.
- Incarnare “ o incarniamo quello che raccontiamo… e incarnarlo non significa partire dalla teoria di Marx ma avere delle idee, praticarle, ripartire.
- i Gas dovrebbero essere solidali anche verso l’esterno.
- avvicinare la solidarietà al concetto di reciprocità.
- convivialità: rompere le appartenenze identitarie.
- L’accantonamento di un piccolo contributo sia da parte dei produttori che dei consumatori, per avere una cassa di solidarietà con cui si può aiutare volta per volta chi perde il lavoro, l’azienda che va in crisi, o l’iniziativa che si vuole fare. In questo modo il dono, la reciprocità diventano un elemento stabile e costitutivo. Fiducia
- La Fiducia è un processo
- Riscegliamo la fiducia come valore fondante
- Dando fiducia, si ottiene fiducia e si crea un circolo virtuoso che genera concreta alternativa.
- avere consapevolezza e competenze
- essere trasparenti: nella propria presentazione, nel conflitto, nella gestione del potere, nell’informazione
- Abbiamo lavorato sul prezzo trasparente ma non sulla costruzione del canale fiduciario.
- servono RITI non può essere scontata (costruzione di patti)
- processo che richiede manutenzione Sostenibilità
- ecologica, sociale, economica : comunicare meglio la loro interdipendenza
- il sistema capitalistico è molto bravo a fare green: il supermercato bio sostituisce i prodotti ma non la narrazione.
SECONDA SESSIONE: DEFINIZIONE DEI LUOGHI DECISIONALI E DEI METODI
Tavolo
- Imposta i processi decisionali per consenso sulle questioni fondanti, con appuntamenti chiari, promuovendo l’emersione delle posizioni, la raccolta, la discussione e la sintesi di quanto è emerso nell’ambito degli appuntamenti condivisi della vita della rete :
- riunioni del Tavolo: ottobre-gennaio-marzo-giugno (durante l’Incontro)
- riunioni specifiche (es. Monza)
- Raccoglie le proposte che arrivano dai territori e dai gruppi di lavoro e le rilancia alla rete definendo le modalità e i tempi per attuarle:
- se sono prese di posizione può bastare una consultazione online; (es. comunicato emergenze ulivi, TTIP…)
- se sono iniziative più complesse le tematizza in un incontro
- se sono cambiamenti fondanti imposta il nuovo processo
Coordinamento
Ha una funzione operativa e di servizio: rende possibile l’attuazione di quanto deciso dal tavolo
Territori
i territori sono organizzati in modi diversi.: DES, RETI REGIONALI, RETI LOCALI……
- Avanzano proposte di contenuto o di metodo a partire dalle loro realtà territoriali che potrebbero promuovere prese di posizione, iniziative, nuovi processi decisionali
Gruppi di lavoro
I gruppi di lavoro attivi sono : distribuzione solidale, FEMS ( finanza etica), comunicazione, facilitazione, legge, sovranità alimentare
- Avanzano proposte di contenuto o di metodo a partire dalle loro competenze che potrebbero promuovere prese di posizione, iniziative, nuovi processi decisionali
Gruppi di contatto
- di durata temporanea si costituiscono in occasione di eventi specifici coinvolgendo le persone che seguono l’evento ( es. : gruppo di contatto per la Fiera dell’equo e solidale, per l’Expo dei popoli…)
Ines
- Prevede al suo interno una sessione del Tavolo per informare tutti sulla fase di vita della rete
ALTRE PROPOSTE
- Sulla costituzione del Tavolo
- che si definiscano con più chiarezza i criteri di appartenenza al Tavolo
- che si chiarisca il ruolo di portavoce dei partecipanti al Tavolo, che devono fare da ponte tra il territorio e il Tavolo, in modo da consentire la reale partecipazione al processo nazionale
- che ogni territorio deleghi con chiarezza i propri referenti in modo che seguano continuativamente i lavori del Tavolo
- sui gruppi di lavoro: che anche ai gruppi di lavoro si applichi la regola della rotazione
- su INES: che l’Incontro nazionale si ripeta con una scansione triennale, per dare spazio ad incontri regionali (IRES) e territoriali (ITES) nelle annualità intermedie può evitare quella frattura di senso, di connessioni, di condivisione di valori e pratiche che comincia ad emergere tra il livello nazionale (Tavolo RES) e quelli locali (DES ma soprattutto GAS) e di settore.
- Sul processo proposta di un nuovo processo “ ricostituente” a partire dai percorsi locali e territoriali
SESSIONE TERZA : DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LA FORMAZIONE DEL COORDINAMENTO E NOMINA DEL NUOVO COORDINAMENTO
PROPOSTE DI CRITERI:
- Criteri definiti per la costituzione del coordinamento nella riunione del Tavolo a Collecchio:
- 4-6 coordinatori a partire dai territori che si sono fatti carico di organizzare l’incontro nazionale, 2 del anno precedente e due dell’anno in corso + due del successivo una volta individuato
- + segreteria
2) proposta di integrazione con alcuni referenti dei gruppi di lavoro :
- dai referenti dei gruppi di lavoro dei progetti nazionali, ritenuti di volta in volta cruciali per rilanciare l’ES (attualmente i progetti nazionale sono: Ines e Fondo di Solidarietà)
- dal referente del GdL facilitazione per garantire i processi che coinvolgono il tavolo;
- dal referente di un nuovo GdL incentrato sulla costruzione di una visioni plurale e comune;
- secondo le necessità o le attività il gruppo di coordinamento accoglierà altri referenti, temporanei, di progetti e/o altro, tipo i gruppi di contatto, per esigenze contigenti.
- + segreteria, che dovrebbe essere rafforzata per migliorare la comunicazione di A/R soprattutto con i territori e le altre reti componenti del tavolo.
- Formare un coordinamento con soli TRE coordinatori,con pari responsabilità, per garantire un impegno diffuso. Ipotizzare una rotazione scalare in modo che ogni anno uno cambi e due restino in carica per garantire la continuità del lavoro di coordinamento.
- Formare un gruppo di lavoro per la rifondazione della rete (gruppo Costituente)
Non avendo raggiunto un consenso la riunione si è chiusa sospendendo la decisione e confermando il vecchio coordinamento fino alla nuova riunione del Tavolo a cui si rimanda la chiusura del processo.