BILANCI DI GIUSTIZIA
LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA
N° 117 – MARZO 2007
I BILANCISTI
E
LA POLITICA
Simone nella relazione scritta che ci ha inviato ha molto smussato le provocazioni che ci ha lanciato all’Incontro Referenti del 17 marzo, lì ci aveva detto in modo molto diretto tre osservazioni
- i bilancisti sono “prezzemolini”, li trovi dappertutto, questo sicuramente li espone a un sovraccarico di impegno ma nelle iniziative alle quali partecipano non hanno posti di rilevanza.
- essere bilancista viene vissuto soprattutto come testimonianza, per questo il salto nella politica è quasi impossibile nello scenario usuale. La testimonianza in se stessa non ha la capacità di imporsi come proposta politica. Non è di per sé replicabile.
- essere consumatori critici fa nascere un atteggiamento di sfiducia, verso stampa, televisione ma anche verso le istituzioni. Vi è il pericolo di autoghettizzarsi.
I Referenti hanno chiesto spiegazioni e hanno anche contestato, ma il sasso gettato da Simone non può lasciare tranquillo il nostro laghetto.
I risultati della ricerca di Simone saranno presto sul sito e a disposizione dei Referenti. Questo è il testo che Simone ci ha inviato.
I BdG e la politica.
In questa pagina cerco di tratteggiare brevemente qualche elemento emerso da 152 questionari somministrati ad alcuni membri del vostro gruppo. Il tema: la politica dei bilancisti. I questionari sono stati raccolti all’incontro nazionale BdG, nell’estate del 2005. È passato un po’ di tempo. E questa è già una prima avvertenza. Ma vi è un’altra avvertenza che soprattutto mi preme evidenziare: i dati raccolti non forniscono una “fotografia dei bilancisti”. Le particolari condizioni della rilevazione – il fatto cioè di essersi svolta negli ultimi giorni di agosto, in occasione della tre giorni nazionale – rende possibile che alcune caratteristiche emerse si discostino da quelle che si potrebbero osservare nella totalità delle persone che partecipano al movimento. Le ragioni di una “selettività” derivante dalle condizioni della rilevazione possono essere le più svariate. Possono essere legate al tipo di occupazione e quindi alla disponibilità di ferie, a fattori economici, alla distanza dal luogo in cui l’incontro si è svolto, alla composizione del nucleo familiare (bimbi piccoli, persone anziane non autosufficienti “ a carico”) ecc. Insomma: ciò che si può ricavare da questa indagine è un “ritratto” di una componente del movimento.
Ecco cosa è emerso dai questionari raccolti.
Genere e stato civile corrispondo naturalmente alla caratterizzazione dei BdG come movimento di famiglie. Le classi di età indicano una concentrazione di persone tra i 40 e i 50 anni (50.3%) e tra i 30 e i 40 anni (27.2%). Quanto alle caratteristiche socio-economiche, circa metà degli intervistati è in possesso del titolo di laurea mentre il 44% ha conseguito un diploma di scuola media superiore. Sul lato occupazionale si osserva una forte concentrazione intorno a due classi occupazionali: le professioni impiegatizie, che cumulano circa il 40% dei rispondenti, e le professioni di cura e insegnamento (insegnanti, educatori, infermieri ecc.) che costituiscono la seconda grande categoria, con un 30% di addetti. Le persone occupate in funzioni di quadro e dirigenza sono oltre il quadruplo della somma di operai e artigiani.
Emerge dunque uno spaccato decisamente eccentrico rispetto a quanto si osserverebbe in un campione rappresentativo casuale di cittadini italiani. Basti il confronto sul lato dei titoli di studio. A livello nazionale la somma delle persone in possesso della sola licenza elementare e della licenza di scuola media inferiore supera il 50%. Per i bilancisti tale dato è del 6.1%. Il dato nazionale relativo alle persone in possesso di titolo di laurea è intorno al 6%, contro l’oltre 50% di chi partecipa ai Bilanci. Ovviamente va osservato che le persone attive nel mondo dell’associazionismo presentano già profili socio-economici “più alti” del livello nazionale. Secondo una recente indagine sull’associazionismo in Lombardia la quota di “attivisti laureati” è, ad esempio, di circa il 30%.
Ma veniamo alla dimensione politica dei bilancisti, che è il tema su cui il questionario verteva.
L’orientamento a sinistra degli intervistati emerge in modo inequivocabile. In una scala da 1 a 10, orientata da sinistra a destra, le posizioni da 1 a 5 cumulano l’89,3% delle risposte e il 46% del campione occupa le prime due posizioni (la cosiddetta “sinistra radicale”). Più del 90% ha “un certo feeling” con la politica: si dichiara politicamente impegnato il 28% del campione e un altro 65% si definisce “al corrente” di quanto avviene in politica.
La pratica associativa dei bilancisti permette inoltre di identificare in modo piuttosto chiaro la “matrice culturale” del movimento. Le associazioni più “gettonate” frequentate dai bilancisti (calcolando solo la partecipazione assidua, escludendo cioè la sola iscrizione senza militanza) sono quelle che si occupano di cooperazione internazionale (ne fa parte il 37.5% degli intervistati), le associazioni religiose (25.7%), quelle pacifiste (23%) e quelle culturali (21.1%) [La domanda relativa alla partecipazione associativa prevedeva la possibilità di risposte multiple].
Sul lato basso della scala si osserva un dato che appare per certi versi “contro-intuitivo” rispetto al netto posizionamento a sinistra che caratterizza il movimento. Infatti i bilancisti che hanno vicinanza con le aree dei Centri Sociali Autogestiti, dei movimenti femministi o legati al tema del genere, e dei movimenti studenteschi – generalmente molto partecipati da chi si colloca sul versante della sinistra – non raggiungono il 3% degli intervistati.
Le preferenze elettorali si concentrano intorno a quattro partiti (Verdi, Margherita, DS e Rifondazione Comunista) con percentuali per ciascun partito intorno al 20%. Emerge a questo proposito un dato che mi pare di qualche interesse. Da una parte si nota che tutti i bilancisti partecipano attraverso il voto alla politica istituzionale, dall’altra tutti gli indicatori di prossimità alla sfera politica istituzionale, e ai partiti in particolare, rivelano una certa distanza e disaffezione. Sono iscritti ad organizzazioni partitiche il 4% dei bilancisti, contro quasi il 15% registrato dalle persone che svolgono una qualche attività di carattere volontario in Lombardia. [I dati riferiti alla Lombardia che qui si usano come termine di confronto costituiscono un primo risultato di un’indagine, coordinata dal prof. Roberto Biorcio, condotta dal Laboratorio Polislombardia dell’Università di Milano-Bicocca. Benché gli individui intervistati per il movimento BdG provengano da diverse regioni e aree del paese, mi pare che il confronto possa comunque risultare utile].
I bilancisti iscritti a un sindacato sono poco più del 17%, mentre il dato in Lombardia tra gli “associazionisti” raggiunge una percentuale quasi doppia (32.5%).
Le forme di azione preferite dai bilancisti ribadiscono la distanza dalla partecipazione diretta alla politica istituzionale. Diamo per scontata l’azione di consumo come “marchio” del movimento dei BdG (estremamente elevate sono ovviamente le percentuali di chi è vicino a GAS, Finanza etica, Turismo responsabile e Commercio Equo e Solidale). Azioni locali dirette, campagne referendarie, cortei e manifestazioni sono l’ambiente che gli intervistati scelgono per la loro pratica politica: purché siano non-violente e legali. E i temi più praticati sono quelli della pace, della difesa dell’ambiente, del sostegno ai paesi del sud del mondo ecc. Sul fondo della scala, anche se non disdegnate, sono le azioni più direttamente legate alla partecipazione partitica: (contribuire a campagna elettorale, dedicare tempo o lavoro a partito, cercare di convincere a votare per un partito o per un candidato, dare soldi a un partito, candidato, giornale di partito).
Un ultimo aspetto che vorrei mettere in evidenza riguarda quella che viene in genere definita “fiducia istituzionale” degli intervistati. I bilancisti sembrano nutrire pochissima fiducia istituzionale. Non hanno fiducia nella stampa (sommando chi ha poca o nessuna fiducia in Mediaset si ottiene il 98.6%, l’89.5 per la RAI, l’80% per la stampa in genere). Non hanno fiducia nei partiti (il 78.3%). Non ne hanno nelle Forze Armate (85.3%) ma nemmeno troppa nell’ONU (53.1%). Sorprendentemente in un gruppo in cui si dichiara “cattolico” più dell’80% degli intervistati, con quasi due terzi di “cattolici praticanti”, si fida della Chiesa meno del 60% degli intervistati… I bilancisti hanno più fiducia nella polizia e nei carabinieri!
Insomma. Pratica politica non ne manca. Passa come si è detto per il fare, il manifestare, il dimostrare. Quel che sembra essere più critico è il rapporto di collaborazione e di fiducia con le istituzioni e i corpi dello stato nazionale e dei governi sovranazionali. Pur tuttavia senza un “rifiuto istituzionale” vero e proprio.
Non è il concetto di politica ad essere messo in discussione dai bilancisti. Ma sotto critica appare piuttosto il suo versante più legato al sistema dei partiti e alle istituzioni in genere.
Ma i bilancisti pensano e agiscono politicamente. Infatti interpellati sul senso che attribuiscono alla loro azione associativa circa il 15% dichiara di compiere una “azione politica”, dato omogeneo con quanto rilevato su un campione rappresentativo di associati lombardi.
Certo, non dimentichiamo il problema delle condizioni della rilevazione di cui si è detto all’inizio. Sarebbe interessante provare a rivolgere le stesse domande a un campione rappresentativo dell’intero movimento.
Nel frattempo: a voi “i dati”. Ho cercato di presentarli in modo asettico e imparziale, e forse questo non avrà reso piacevole e intrigante la lettura. Spero possiate trarne voi qualche suggerimento per il vostro lavoro. Che vi auguro ancora fertile e piacevole.
Simone Tosi
INCONTRO REFERENTI
17 MARZO 2007
All’incontro erano presenti: Marina di Treviso, Angelo di Firenze, Gianmarco della Val d’Illasi, Stefano di Mestre, Paolo di Milano, Giovanna di Bergamo, Giuseppe di Monza-Brianza, Giorgio e Giuseppina di Bologna, Flora di Quarrata, AnnaPaola di Legnano, Lucina di Pordenone, Mirco di Oleggio, Luciano e Enrica di Rimini, Giancarlo di Verona, Sergio di Roma, Caterina e Gianni.
Nella mattinata dell’Incontro Referenti abbiamo discusso su come costruire l’Incontro Annuale 2007, all’inizio ci siamo confrontati per piccoli gruppi e poi abbiamo raccolto assieme le varie proposte.
Nel pomeriggio Simone Tosi ci ha presentato i risultati del questionario che ci aveva proposto all’Incontro Annuale 2005, su “I bilancisti e la partecipazione politica”, ne è nata una discussione molto interessante che ci ha offerto degli spunti di riflessione da approfondire con la Campagna.
Incontro Annuale
Tema:tutti i gruppi hanno pensato di mettere “Il lavoro” come tema dell’Incontro, anche se con diverse sfumature.
Cosa ci mettiamo dentro?
Ipotesi Gruppo1: il centro dell’Incontro Annuale devono essere i gruppi di lavoro, il tema viene affrontato partendo da ciò che si è fatto nei gruppi locali. Allestire anche un “angolo della sintesi” in cui si espongono le cose fatte. I relatori dovrebbero partire da questi dati.
Temi dei gruppi di lavoro: lavoro e famiglia, lavoro e economia, lavoro e politica.
I Laboratori momento chiave del pomeriggio, poi momenti di condivisione, canto…
Domenica: una plenaria con interventi per ampliare assieme i temi dei gruppi di lavoro.
Ipotesi Gruppo2: mattina lavori di gruppo, pomeriggio passeggiata, laboratori, alla sera convivialità.
Lavori di gruppo: dimensione personale e familiare di lavoro, economia e politica.
Domenica tavola rotonda: aspetto esperienziale, ACF, BdG, Manitese, Focolarini e confronto con i politici. Siamo a Roma: è l’occasione per avere visibilità.
Ipotesi Gruppo3: testimonianze sia interne che esterne (imprenditore). Gruppi di lavoro, laboratori, domenica mattina prospettive per il 2008.
Qual’è per ciascuno il punto più importante?
Marina: Non partiamo solo dal punto di vista del Gruppo loacale, e chi non ha gruppo? E ACF? Che l’Incontro sia un momento forte e formativo
AnnaPaola: Leggerezza, però siamo a Roma, cerchiamo di avere una visibilità.
Mirco: Più testimonianze (problematiche) piuttosto che tavola rotonda troppo teorica. Nei gruppi che ci sia un canovaccio, un filo conduttore per portare a casa qualcosa
Gianmarco: leggerezza, attenzione a costruire bene la domenica
Lucina: leggerezza, essere a Roma ci può essere utile nell’aspetto politico. Non è indispensabile che i bambini ritornino qualcosa del loro lavoro la domenica.
Flora: leggerezza. Lavori di gruppo con i facilitatori. Il lavoro con i bambini sia solo ludico. La domenica mattina è un problema.
Paolo: un percorso sia per chi viene lì senza averci lavorato prima sia per chi viene preparato. Si traduce più nella forma che nei contenuti. Cercare un rapporto con il territorio, contatto dargli un significato. Pomeriggio iniziative aperte al territorio, alle associazioni.
Enrica: leggerezza
Luciano: leggerezza, inserite anche le associazioni che parlano di queste cose, gruppi sul lavoro, parentesi politica.
Stefano: eticità del lavoro, siamo schiavi e partecipi del sistema di sfruttamento.
Giovanna: taglio esperienziale, input che vengono da noi. Lavori di gruppo, laboratori. Tavola rotonda dialogante la domenica.
Giorgio: laboratori, gruppi con i facilitatori, tavola rotonda
Giancarlo: tavola rotonda, chi porta il lavoro fatto ben venga.
Angelo: Leggerezza, possibilità ad ACF di condividere qualcosa con noi. Nell’incontro regionale toscano abbiamo messo 3 domande, perché tutti abbiano qualcosa da portare
Sergio: noi abbiamo la disponibilità, se è utile, ad organizzare un evento per la visibilità. Invitare qualcuno sul territorio, associazioni.
Don Gianni: assicurare spazi ad ACF, attenzione al territorio, città dell’Altreconomia di Roma.
INCONTRO PROMOTORI
31 MARZO 2007
All’Incontro Promotori ci siamo trovati: Patrizio di Firenze, Luca di Quarrata, Fausto, di Brescia, Antonella di Trento, Luca di Bologna, don Gianni e Caterina.
Abbiamo ripensato assieme alle conclusioni al questionario su bilancisti e politica.
Come secondo punto della nostra agenda c’era l’Incontro Annuale, partendo dai punti evidenziati dai Referenti abbiamo pensato ai possibili interventi esterni e al programma dell’Incontro.
L’ultimo punto riguardava la partecipazione alla rivista Altreconomia, a fine aprile si terrà l’Assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio, in preparazione abbiamo ripensato all’esperienza di quest’anno, e abbiamo cercato di capire quale potesse essere il contributo più positivo della nostra Campagna.
I punti che vogliamo portare all’attenzione dell’Assemblea sono: la richiesta del cambiamento societario, da società consortile a cooperativa editoriale, che avevamo già chiesto al momento del nostro ingresso e la proposta che l’Assemblea diventi un momento di confronto tra i soci sulle scelte editoriali della rivista, fermo restando la completa libertà delle scelte della redazione.
STIAMO LAVORANDO PER VOI!!!
Nel mese di Marzo abbiamo:
- Stampato e inserito nel database i bilanci mensili
- Stampato le schede annuali pervenute
- Preparato la Lettera Mensile di Marzo
- Organizzato l’Incontro Referenti del 17 marzo
- Organizzato l’Incontro Promotori del 31 marzo
- Visita in Sicilia: a Messina, Catania e Siracusa
MISSIONE ROMANA
racconto di Antonella
Il 12 marzo sono scesa a Roma per una conferenza organizzata da un’associazione, GreenAccord, presso il Senato della Repubblica, sul tema dei cambiamenti climatici. Ve lo racconto perché ero stata invitata a parlare dell’esperienza di Bilanci di Giustizia.
L’invito è partito da Andrea Masullo, un collaboratore del WWF conosciuto 10 anni fa a Trento in occasione di una campagna del gruppo locale per il latte in vetro a rendere e che ha poi sempre seguito la nostra esperienza.
Purtroppo non è stata un’esperienza particolarmente esaltante e questo fondamentalmente per due ragioni. La prima è che mi aspettavo che i senatori fossero presenti. Cosa che non è stata. La seconda perché pensavo che avremmo potuto imparare qualcosa. Invece mi sono resa conto che la nostra esperienza e le nostre riflessioni sono qualche anno avanti…in concretezza e lungimiranza.
Comunque alla fine della giornata, e quando ormai la sala si era completamente svuotata ho fatto i miei 10 minuti di intervento in stile parknassiano, cercando di raccontare la nostra esperienza di bilancisti e allo stesso tempo di suscitare nei 22 presenti una qualche voglia di cambiamento… Così ho chiesto loro di dirsi a vicenda che cosa già fanno per il clima e che cosa vorrebbero, ma non riescono a fare… (dialogo)
Prima mi hanno guardata come fossi pazza, e poi hanno chiacchierato beatamente, tanto che poi è stato difficile riprendere. Allora ho raccontato la storia dell’effetto farfalla… (interconnessione) e poi ho elencato i comportamenti bilancisti e i risultati in termini di dati. Infine ho cercato di spiegare che tutto ciò ci rende la vita più bella…e a riprova di questo ho letto dal libro un paio di esperienze (quella dell’autobus a Torino e quella dell’acqua calda di Bergamo…)…. Poi naturalmente scroscio di 44 mani che applaudivano…
Beh che dire, si è trattata dell’unica testimonianza concreta accanto a quella della cooperativa TERRE di Roma, un gruppo di 8 giovani che lavorano sull’educazione ambientale e sui pannelli solari e fotovoltaici. La mattina è stata una carrellata di monsignori, viceministri e superrelatori…tra cui 2 interessanti esperti stranieri . Peccato che i senatori dopo saluti dei politici e interventi dei monsignori se ne siano andati… Insomma da un lato un’occasione persa. Dall’altro una consolazione: anche in Senato si sono accorti che il clima sta cambiando, che la responsabilità è degli uomini e che si può e si deve fare qualcosa… Gran lavoro da fare resta per suggerire strategie efficaci.
“E’ difficile che coloro che hanno creato i problemi siano quelli giusti per risolverli” ha detto ad un certo punto una signora del pubblico, citando Einstein. Speriamo di poter essere persone nuove che provano a risolvere… A me sembra che un po’ ci stiamo già provando!
INCONTRO ANNUALE
PRIME COMUNICAZIONI
Sono in cantiere i lavori per il prossimo Incontro Annuale, come sempre abbiamo bisogno della collaborazione di tutti per la sua realizzazione.
Laboratori: anche per il 2007 saranno l’attività principale del venerdì e del sabato pomeriggio. Una delle grandi intuizione dei bilanci, l’unione del consumo critico e dell’autoproduzione trova il suo maggior momento di diffusione. I laboratori servono proprio a mettere in circolo tutte le nostre conoscenze e a essere un momento attivo di scambio tra tutti i bilancisti. Invitiamo a farci arrivare in Segreteria le proposte del laboratorio che volete tenere. Sono invitati sia i gruppi, ma anche le singole famiglie bilanciste a portare la loro esperienza.
Yoga, meditazione, tai chi….: l’appuntamento prima della colazione con il momento di meditazione, yoga o altro, è un momento importante del nostro incontro. Cerchiamo una persona che sia disponibile a condurre questa proposta. Chi ha delle competenze, e vuole proporsi, contatti la segreteria
Facilitatori: anche quest’anno lavoreremo in gruppi, abbiamo quindi bisogno di alcuni facilitatori per la conduzione. È anche prevista una giornata specifica di formazione che si terrà sabato 16 giugno. Chi è disponibile per questo incarico, lo segnali alla Segreteria.
INCONTRO REFERENTI
26 MAGGIO 2007
Sabato 26 maggio 2007 a Bologna dalle ore 10 alle 16.30
presso le Suore Salesiane – via Jacopo della Quercia, 5 – tel. 051-356977
Gli incontri avuti in quest’ultimo anno sia con Manara che con Simone Tosi, ci hanno messo in guardia sulla possibile trappola della autoreferenzialità della nostra Campagna, d’altro canto gli incontri positivi avuti anche con ACF ci aprono la possibilità di possibili alleanze.
Di questo vogliamo discutere al prossimo Incontro Referenti, partendo dalle alleanze che ogni Gruppo Locale ha fatto nel proprio territorio e ragionando su “le alleanze della Campagna”.
Contributi Campagna arrivati finora: 6713 euro.
La sopravvivenza è garantita a quota 9000!!!!
OSPITALITA’
Da 10 anni nei Bilanci esiste la lista ospitalità: l’idea è stata lanciata da Simone di Firenze e consiste nell’avere una lista di persone che si offrono di ospitare altri bilancisti a casa propria (massimo 3 notti) secondo le disponibilità della loro abitazione.
Questa è un’opportunità preziosa che tutti abbiamo per poter conoscere altri partecipanti alla Campagna, è un’occasione per incrementare e rinsaldare quella rete di rapporti che fonda l’ossatura dei BdG. Inoltre, come può dirvi chi l’ha provata, ogni serata passata in casa di un altro bilancista (anche se è la prima volta che lo vedete) diventa una festa, un momento di arricchimento.
Ovviamente la lista va aggiornata almeno una volta all’anno, per consentire, a chi non ha più le condizioni per ospitare gli altri, di cancellarsi e a chi vuol inserirsi di dare la propria disponibilità.
Chiediamo quindi a tutti quelli che vogliono aggiungersi (o togliersi) di segnalarlo in Segreteria entro il 30 aprile mail: segreteria@bilancidigiustizia.it , tel. 041-5381479.
LAVORI IN CORSO
Il lavoro nobilita, il lavoro stanca
L’Incontro Regionale Bilanci di Gisutizia avrà come tema il lavoro, è aperto a tutti, aderenti e non aderenti, è un’occasione di incontro anche con i “bilancisti” al di fuori della Toscana.
Per facilitare la condivisione delle proprie esperienze, ciascuno dovrebbe riflettere su queste domande:
1- Com’è cambiato, nel tempo , il mio rapporto con il lavoro?
2- Quanto il mio lavoro influisce sui rapporti familiari e di amicizia?
3- Il mio lavoro è utile? Mi soddisfa?
Tutti sono invitati a portare un foglio, formato A4, con un disegno, una foto, una poesia, un collage, ecc. che rappresenti il proprio lavoro, quello che si ha o che si vorrebbe avere. I lavori verranno poi messi in mostra durante la giornata. Altre informazioni su: http://www.webalice.it/agiamberini/
PROGRAMMA ore 09.30 Arrivo e saluti
ore 10.00 Presentazione della giornata
ore 10.15 Gruppi di lavoro
ore 11.45 Plenaria
ore 12.30 Pranzo e pausa
ore 14.30 Relazione: Il lavoro è strumento di cambiamento?
ore 17.00 Conclusione e… ci vediamo all’Incontro Nazionale!